Pandoro Gate, chiesta condanna a un anno e 8 mesi per Chiara Ferragni
E’ arrivata in Tribunale a Milano circa un’ora prima dell’udienza per sfuggire alle telecamere Chiara Ferragni, l’imprenditrice-influencer imputata di truffa aggravata dall’uso del mezzo informatico per i casi della presunta pubblicità ingannevole sui Pandoro Pink Christmas e delle uova di Pasqua griffate ‘Ferragni‘ per sostenere l’associazione ‘Bambini delle Fate’. Oggi davanti al presidente della terza sezione penale, il giudice Ilio Mannucci Pacini, il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Cristian Barilli hanno chiesto al tribunale di condannare la 38enne a 1 anno e 8 mesi. Chiesta un’identica condanna anche per l’ex braccio destro di Ferragni, Fabio Damato. La richiesta è stata invece di un anno per il patron e ad di Cerealitalia, Francesco Cannillo. Il processo ripartirà il prossimo 19 dicembre quando prenderanno parola le difese. Il Tribunale intanto ha ammesso la costituzione di parte civile della Casa del Consumatore che, con l’avvocato Aniello Chianese, avanza richieste di risarcimento ma non ha ancora quantificato la cifra.
Ferragni: “Agito in buona fede, nessuno ha lucrato”
“Abbiamo sempre fatto tutto in buona fede, nessuno di noi ci ha lucrato”, ha detto Ferragni rilasciando dichiarazioni spontanee davanti al giudice.
A società influencer contestato “ingiusto profitto”
Nel processo in cui viene contestato, solo sul dossier pandori, un “ingiusto profitto” realizzato dalle società di Ferragni per un milione e 75mila euro che sarebbe stato raggiunto con “artifizi e raggiri”, ingannando i propri milioni di follower con “pubblicità ingannevole” fra cui 16 fra post e stories di Instagram omettendo che la Balocco aveva già effettuato una donazione da 50mila euro nel maggio 2022, 7 mesi prima della campagna di vendita, e che non vi era “nessuna correlazione” tra le vendite dei prodotti e la beneficenza, sono imputati anche l’ex collaboratore di Ferragni, Fabio Damato, Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID. Al centro della vicenda la beneficenza che sarebbe dovuta andare all’Ospedale Regina Margherita di Torino e che sarebbe servita ad acquistare un nuovo macchinario ed esplorare cure terapeutiche nei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing attraverso la promozione di 362.577 pandori e ceduti alla grande distribuzione per il Natale 2022 e venduti al pubblico al prezzo di 9,37 euro a confezione invece che i 3,68 euro del prodotto standard. Per i legali dell’imprenditrice nessun reato è stato commesso e i procedimenti amministrativi sono stati tutti chiusi effettuando, tra l’altro, donazioni personalmente per oltre 3 milioni di euro.
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