Più Libri Più Liberi, polemica contro la casa editrice “fascista”. Appello di oltre 80 tra scrittori e artisti. L’Aie: “No alla censura”

Dicembre 4, 2025 - 06:02
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Più Libri Più Liberi, polemica contro la casa editrice “fascista”. Appello di oltre 80 tra scrittori e artisti. L’Aie: “No alla censura”

Libri sul fascismo e su Benito Mussolini, testi di Leon Degrelle e di Corneliu Zelea Codreanu, considerati dalla casa editrice Passaggio al Bosco come un “impareggiabile contributo alla formazione dell’élite militare” e modelli di “virtù di coraggio, disciplina, senso di dovere, altruismo e dominio di sé”. È questo il materiale che ha trasformato la partecipazione della casa editrice alla fiera “Più libri più liberi” in un caso nazionale.

Oltre ottanta autori ed editori hanno firmato un appello chiedendo l’esclusione di Passaggio al Bosco, giudicando la sua presenza incompatibile con i valori della manifestazione. Tuttavia, l’Associazione italiana editori ha confermato lo stand: “Siamo la casa di tutti gli editori italiani, indipendentemente dalla loro linea politica”, ha spiegato.

Regolamento, firmatari e la difesa dell’Aie

La contestazione ruota attorno all’Articolo 24 del regolamento della fiera, che impone l’adesione «a tutti i valori espressi nella Costituzione Italiana […] rifiutando ogni forma di discriminazione». Passaggio al Bosco, nata nel 2017 all’interno dello spazio Casaggì di Firenze, è ritenuta dai firmatari apertamente neofascista. Tra le firme dell’appello compaiono Zerocalcare, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Christian Raimo, Anna Foa e Domenico Starnone.

A rispondere è stato il presidente dell’Aie, Innocenzo Cipolletta, che ha ribadito: “I capisaldi dell’editoria contemporanea sono due: il diritto d’autore e la libertà di edizione”. Per questo, ha affermato, “il no ad ogni forma di censura è quindi un no che, per un’Associazione come la nostra, è pregiudiziale”. Cipolletta ha anche evidenziato il fattore tempistico: “La domanda di partecipazione di Passaggio al bosco […] è arrivata tra le prime, quindi accettata”. E ha aggiunto: “Difendiamo il diritto di tutti gli autori e di tutti gli editori a esprimere le proprie opinioni […] anche a quelle che non ci piacciono”.

Un precedente recente e le sensibilità della fiera

La polemica arriva a un anno da un caso altrettanto discusso. Nel 2024 la fiera aveva invitato il filosofo Leonardo Caffo, allora sotto processo per maltrattamenti. L’Aie aveva difeso la presunzione di innocenza, ma lo sdegno di Zerocalcare, della casa editrice Bao Publishing e di altri autori — che annullarono la loro presenza — costrinse gli organizzatori a cancellare l’evento e a scusarsi ufficialmente. L’episodio dimostrò quanto rapidamente il dibattito pubblico possa influenzare le scelte della fiera.

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