Sanità: raggiunta l'intesa per il rinnovo del CCNL dei dirigenti 2022-2024
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L’Aran e le principali organizzazioni sindacali (escluse CGIL, FP CGIL, FASSID e CODIRP) del comparto sanità hanno firmato l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativa al triennio 2022-2024 per l’area dei dirigenti.
Un rinnovo atteso da tempo e destinato a coinvolgere oltre 137 mila professionisti del Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta di una platea composta in larga parte da medici – circa 120 mila – affiancati da 17 mila dirigenti appartenenti a profili non medici, tra cui biologi, chimici, fisici, psicologi, farmacisti e responsabili delle professioni sanitarie.
Il nuovo accordo introduce un pacchetto di interventi economici e normativi che punta sia a riconoscere l’impegno dei professionisti, soprattutto dopo anni segnati da carichi di lavoro straordinari, sia a rendere il sistema sanitario pubblico più competitivo nell’attrarre nuove competenze.
Aumenti mensili per valorizzare la professione
L’aspetto più rilevante dell’intesa riguarda l’incremento delle retribuzioni. A regime, il contratto prevede una crescita media di circa 490 euro al mese per tredici mensilità, una cifra che rappresenta uno dei miglioramenti più consistenti degli ultimi anni. Una parte di questo aumento confluirà direttamente nello stipendio tabellare, generando un effetto strutturale utile anche in prospettiva futura, ad esempio per il calcolo di indennità e trattamenti pensionistici.
Accanto a questo intervento generale, il rinnovo destina ulteriori risorse alla componente fissa della retribuzione di posizione. In particolare, i dirigenti assunti più di recente beneficeranno di un incremento pari al 55% di tale voce. Una misura che mira a sostenere l’ingresso delle nuove leve, in un contesto in cui la carenza di personale specializzato rappresenta una criticità crescente per molti reparti ospedalieri e servizi territoriali. L’obiettivo è chiaro: rendere la carriera nel Servizio Sanitario Nazionale più attrattiva e competitiva rispetto alle opportunità, anche economicamente vantaggiose, offerte dal settore privato o dall’estero.
Completano il quadro gli aumenti relativi all’indennità di direzione per le strutture complesse e alle indennità di specificità rivolte ai dirigenti medico-veterinari e ai professionisti dei profili sanitari non medici. Si tratta di riconoscimenti economici che intendono valorizzare le funzioni di tutela, responsabilità e specializzazione proprie di questi ruoli.
Le principali novità sul piano normativo
Il contratto non si limita a intervenire sulle retribuzioni, ma introduce una serie di modifiche regolamentari pensate per rispondere a bisogni concreti della vita lavorativa dei dirigenti sanitari.
Possibilità di ricostituire il rapporto con aziende sanitarie precedenti
Una delle innovazioni più rilevanti riguarda la chance, per il dirigente, di chiedere il ripristino del rapporto di lavoro con una delle aziende da cui si era dimesso o con cui aveva concluso in passato il proprio incarico. Tale richiesta può essere avanzata entro un periodo massimo di cinque anni dalla cessazione. La misura offre più flessibilità nelle scelte professionali, sostenendo la mobilità ma garantendo anche la possibilità di rientrare in contesti conosciuti senza dover ricominciare l’intero percorso selettivo.
Nuove tutele in materia di ferie
Il tema delle ferie, spesso difficile da gestire nei servizi sanitari a causa delle esigenze assistenziali, viene affrontato con modifiche che mirano a facilitarne la piena fruizione. Il contratto rafforza infatti il monitoraggio del loro utilizzo e introduce strumenti per agevolarne lo smaltimento. Una novità significativa è la possibilità di usufruire delle ferie anche durante il periodo di preavviso, evitando così che i giorni maturati restino inutilizzati o generino accumuli difficili da gestire per le aziende.
Supporto legale e psicologico per chi subisce aggressioni
In un momento in cui gli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario stanno diventando sempre più frequenti, il rinnovo contrattuale dedica un capitolo specifico alla tutela dei dirigenti vittime di aggressioni da parte di pazienti o terzi. L’accordo stabilisce che l’azienda debba garantire gratuitamente il patrocinio legale nei procedimenti connessi ai fatti accaduti. Inoltre, su richiesta dell’interessato, viene previsto anche un servizio di sostegno psicologico, riconoscendo l’impatto emotivo che tali episodi possono avere sul personale.
Un rinnovo che guarda al futuro del sistema sanitario
L’ipotesi di contratto rappresenta un tassello importante nel processo di rafforzamento della sanità pubblica, soprattutto in una fase in cui il sistema deve affrontare sfide strutturali: carenza di specialisti, aumento della complessità assistenziale, invecchiamento della popolazione e necessità di mantenere elevati livelli di qualità e sicurezza delle cure.
Gli incrementi retributivi e le nuove tutele non hanno solo un valore economico, ma puntano a restituire centralità a chi quotidianamente garantisce il funzionamento della macchina sanitaria. Valorizzare il personale significa infatti investire sulla capacità del Paese di offrire servizi efficienti, accessibili e di elevato standard professionale.
Con la firma dell’ipotesi di contratto si apre ora la fase che porterà all’approvazione definitiva del testo e alla sua applicazione. Un passaggio atteso da decine di migliaia di dirigenti, che guardano al nuovo CCNL come a un riconoscimento della loro competenza e del loro impegno, ma anche come a un punto di partenza per ulteriori interventi futuri in grado di rafforzare il ruolo del Servizio Sanitario Nazionale.
Sanità: l’intesa per il rinnovo del CCNL dei dirigenti 2022-2024
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