Sequi (Assopellettieri): “Comparto ancora in calo, ma intravediamo spiragli”

Settembre 10, 2025 - 12:30
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Sequi (Assopellettieri): “Comparto ancora in calo, ma intravediamo spiragli”
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Numeri ancora in negativo per la pelletteria italiana. Il comparto ha proseguito nel suo trend negativo anche nei primi sei mesi del 2025, come testimoniano i dati forniti dal Centro Studi di Confindustria Accessori Moda per Assopellettieri. Nella fotografia che emerge dall’analisi, la pelletteria tricolore ha visto nel semestre il fatturato complessivo in discesa del 6,9% – sulla base del campione degli associati intervistati – mentre nell’arco dei primi cinque mesi l’export ha accusato un calo del 7,5% in valore, calando a quota 4,07 miliardi di euro, e del 3% in volume.

Ma nonostante l’agognata ripartenza tardi ad arrivare, la performance semestrale lascia comunque intravedere qualche spiraglio di miglioramento, come ha sottolineato – intervistata da PambianconewsClaudia Sequi, presidente di Assopellettieri e di Mipel. È indubbio che i primi sei mesi dell’anno siano ancora in territorio negativo, ma cerchiamo ovviamente di cogliere aspetti positivi, sebbene non si sia ancora manifestata quella versione di tendenza che noi ci auguravamo. Quello che rintracciamo è un sentiment che nella seconda metà del semestre è meno negativo rispetto alla prima metà: se per il 2025 si prevedeva all’inizio dell’anno una diminuzione del fatturato del 10%, adesso invece parliamo del meno 4%, quindi significa che si sta ricominciando a intravedere uno sbocco”.

Indubbio, però, anche lo slittamento, già pronosticato, di un ritorno in territorio alla positività non prima del 2026. “Staremo a vedere cosa succederà a Lineapelle, perché il monte della filiera è sempre una cartina di tornasole, ma sarà difficile immaginare una ripresa prima del prossimo anno”.

Guardando ancora ai dati e in particolare all’andamento delle esportazioni, l’analisi delle aree geografiche mostra una flessione più lieve per i mercati europei (complessivamente -1,5% in valore) e un calo più marcato per quelli extra-Ue (-10,6 per cento). Questi ultimi, caratterizzati da prezzi medi decisamente più alti, generano quasi i due terzi del totale export a valore (64 per cento).

I due principali sbocchi comunitari, ovvero Francia e Germania (rispettivamente prima e quinta nella graduatoria generale delle destinazioni in valore), presentano andamenti di segno opposto: in calo la Francia (-3,8% in valore, le cui cifre comprendono anche i flussi di rientro delle produzioni effettuate in Italia dalle griffe francesi del lusso) e in lieve aumento la Germania (+1,1 per cento).

Gli altri partner europei che figurano tra i primi 25 mercati dell’export settoriale mostrano tutti un segno positivo su gennaio-maggio 2024, seppur con incrementi piuttosto contenuti: sono Spagna, Polonia, Austria, Romania e Grecia; fanno eccezione i Paesi Bassi, che cedono il -3,6 per cento. Tra i paesi extra-Ue, invece, spiccano in positivo le performance realizzate in Medio Oriente, area cresciuta nei primi cinque mesi del +26,4%, grazie soprattutto all’espansione degli Emirati Arabi (+35,7%) e del Qatar (+49,9%), rispettivamente ottavo e diciassettesimo mercato in graduatoria. In territorio positivo, e con crescita double digit, anche la Turchia (+16,7 per cento). Per il momento stabili gli Usa, ma è ancora prematuro valutare l’impatti degli ultimi sconvolgimenti tariffari.

Inevitabile l’impatto sull’attività produttiva. L’indice Istat della produzione industriale evidenzia nel primo semestre una flessione del 13,3%, trend attenuato dal -6,3% del secondo trimestre. Il numero delle imprese attive è diminuito dell’1,6% (-74 imprese con un totale di 4.458). Gli occupati si sono ridotti del 2,5% rispetto allo scorso dicembre (-1.237 col saldo che scende a 47.477 addetti).

Intanto è in corso fino a oggi, 9 settembre, presso i consueti spazi espositivi di Fiera Milano-Rho, l’edizione numero 128 di Mipel, la kermesse dedicata al mondo della pelletteria e dell’accessorio moda. L’appuntamento quest’anno è in concomitanza con Micam, in un’anticipazione eccezionale delle date che rompe la tradizionale sovrapposizione con le altre fiere fashion per via dei lavori che interesseranno lo spazio in vista della Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

Tra gli highlights dell’edizione, sottolinea Sequi, c’è l’ampliamento della Mipel Factory, “in cui esponiamo macchinari di ultima generazione e che si servono dell’intelligenza artificiale, a mostrare come si è evoluto il mondo della pelletteria oggi”. Aggiungendo: “È vero che noi siamo innanzitutto artigiani, e ne siamo orgogliosi, ma non per questo siamo impermeabili alle nuove tecnologie, e anzi ne traiamo vantaggio per evolverci ulteriormente”.

Riguardo al valore ad oggi di Mipel in quanto strumento fieristico, Sequi non ha dubbi: “Le fiere rappresentano ancora un momento di incontro e confronto indispensabili per un settore che è legato a doppio filo alla sua dimensione fisica, nonostante l’imperversare dell’online”.

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Redazione Redazione Eventi e News