Torna il mese di ottobre a ricordarci come prevenire i tumori al seno


Ricerca e prevenzione sembrano essere le migliori strategie da mettere in campo. E proprio in questo solco Andos Ispra dedica una borsa di ricerca alla vicepresidente Daniela Verdolin, appena scomparsa
Dal 1990 circa, il mese di ottobre è stato scelto a livello internazionale come momento di sensibilizzazione sulla prevenzione del tumore al seno. In Italia, molte associazioni – come Airc, Lilt e altre realtà nazionali e locali – promuovono iniziative di informazione, screening e supporto, affinché il messaggio arrivi a quante più donne possibile.
Anche Andos, associazione azionale donne operate al seno, fondata a Trieste nel 1976 dal professor Piero Pietri e da Luisa Nemez, scende in pista con numerose attività.
In provincia di Varese, dove lo scorso anno la sezione Andos locale si è scissa in due, la sezione di Ispra piange la recente scomparsa della vicepresidente Daniela Vanin. A suo nome è stata però dedicata una borsa di ricerca.
Ce lo racconta il presidente di Andos Ispra, Davide Gaglione.
Ottobre torna a essere così al centro dell’attenzione per prevenire e combattere il tumore al seno, ma non deve scemare con la fine del mese. Seguire quindi una vita sana ed equilibrata tutto l’anno è fondamentale.
Prevenzione primaria: cosa si può fare
La prevenzione primaria riguarda i fattori che possiamo controllare (o modificare) per ridurre il rischio. Ecco alcune raccomandazioni.
Diagnosi precoce e screening
La diagnosi precoce è una delle azioni più efficaci contro il tumore al seno: tumori rilevati in fase iniziale spesso hanno prognosi migliori e trattamenti meno invasivi.
Ma come ricorda Gaglione, “purtroppo l’Italia, benché molti screening siano gratuiti, brilla per il tasso di richieste di esami“. Eppure, lo screening mammografico organizzato (con inviti sistematici) ha dimostrato di ridurre la mortalità per tumore al seno nelle donne in età target.
Alcune regioni hanno esteso gli inviti tra i 45 e i 74 anni per coprire un maggior numero di donne. Tuttavia, va detto che esistono casi falsi positivi o falsi negativi, quindi è importante che la mammografia sia interpretata da centri qualificati e integrata da altri esami, se serve.
Obiettivi per ottobre 2025
Aumentare la copertura dello screening, facendo sì che il maggior numero possibile di donne invitate risponda all’invito. Ridurre i ritardi diagnostici, garantendo tempi rapidi tra screening, diagnosi e presa in carico.
Raggiungere le fasce più vulnerabili o meno informate, specialmente nelle aree rurali o con minori risorse sanitarie. Queste sembrano essere le azioni in cima alla lista di tutte le associazioni che si occupano di tumori al seno.
A ciò si aggiunge l’obiettivo di rafforzare la cultura della prevenzione fin da giovani, per costruire consapevolezza e responsabilità nel lungo termine.
Ma anche sostenere la ricerca, affinché si possano sviluppare test sempre più precisi, terapie mirate e percorsi personalizzati. Proprio come sta facendo Andos Ispra.
Crediti immagine: Depositphotos
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