Trump è il più grande amico che Netanyahu abbia mai avuto

Settembre 17, 2025 - 21:30
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Trump è il più grande amico che Netanyahu abbia mai avuto

Giusto un attimo prima di lanciare l’ultima sanguinosa offensiva di Gaza, Benjamin Netanyahu ha ripetuto ancora una volta che «Donald Trump è il più grande amico che Israele abbia mai avuto». Considerando le cose dal suo punto di vista, quello cioè di un aspirante monarca assoluto, convinto come il Re Sole che «lo Stato sono io», si sarebbe tentati di dargli ragione. Trump, infatti, è senza dubbio il più grande amico che Netanyahu abbia mai avuto, e non solo perché, conoscendolo, è difficile immaginare che il primo ministro israeliano possa averne molti altri (di sicuro in Israele gliene sono rimasti pochissimi, come testimoniano le manifestazioni oceaniche contro di lui e le aperte contestazioni degli stessi apparati di sicurezza). La tragedia, per il Medio Oriente e per il mondo, è che Netanyahu è al tempo stesso e senza alcun dubbio il più grande nemico che Israele abbia mai avuto, esattamente come Trump lo è dell’America, e avrà purtroppo lo stesso effetto sulla legittimazione e capacità di influenza internazionale del proprio paese. La differenza sta nel fatto che gli Stati Uniti, gigante economico e superpotenza nucleare, rischiano di perdere l’egemonia mondiale; Israele, paese di appena dieci milioni di abitanti circondato da nemici su ogni lato, rischia molto di più.

Dopo essersi detto molto contrariato dal fatto che Israele avesse bombardato la delegazione di Hamas con cui avrebbe dovuto trattare, Trump ha spedito il proprio segretario di Stato non già a protestare, come pure lo stesso Marco Rubio, nel penultimo atto della sceneggiata, aveva garantito che avrebbe fatto, ma ad assicurare il via libera e il pieno sostegno americano all’ennesima, ancora più estrema e criminale offensiva israeliana su Gaza (e probabilmente anche all’annessione di parti della Cisgiordania). Se vi sembra di intravedere in questo un pattern, come si usa dire, avete perfettamente ragione: è esattamente la stessa dinamica che abbiamo visto all’opera già cento volte non solo con Israele, ma anche con la Russia di Vladimir Putin. Ancora una volta, a conferma di quanto già scritto qui, si dimostra che non esiste e non è mai esistita nessuna concreta prospettiva di pace, nessuna reale trattativa diplomatica, nessuna mediazione, ma solo un’ignobile sceneggiata che si conclude sempre allo stesso modo. E cioè con Trump che si rimangia o finge di dimenticarsi tutti i precedenti ammonimenti, ultimatum, minacce (tipo le famose sanzioni contro la Russia) e fornisce di fatto la piena copertura americana ai più atroci massacri.

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