Tutti contro il medico che non ha firmato per far rinchiudere immigrato nel Cpr

Settembre 9, 2025 - 19:30
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Tutti contro il medico che non ha firmato per far rinchiudere immigrato nel Cpr

Ha il permesso di soggiorno scaduto a dicembre 2024, lavora senza contratto in una azienda agricola. Ha 35 anni. La polizia lo trova per caso. Sta cercando un suo omonimo, di altra età, e trova lui. Lo porta via. Viene emesso l’ordine di rinchiuderlo in attesa di espulsione in un Cpr. E accade quel che dovrebbe accadere tutti i santi giorni, se i medici ospedalieri chiamati a firmare il nullaosta per incarcerare persone che non hanno commesso nessun delitto (in celle illegali in condizioni terrificanti) rifiutassero di dare il nulla osta. Accade quindi che il medico dell’ospedale di Cona, dove il trentacinquenne viene portato per l’obbligatoria visita che stabilisca la compatibilità con la detenzione, dice che no, il fermato non è compatibile con la detenzione in condizione disumane nelle celle del Cpr. Apriti cielo. Racconta La Nuova Ferrara, che ha dato la notizia, che i politici locali insorgono. Nulla da dire sull’azienda che lo faceva lavorare in nero. Nessuno rileva nulla di irregolare nel fatto che una azienda nota a tutti in città abbia un lavoratore senza documenti, no.

Se la prendono col medico che si è rifiutato di incarcerare il lavoratore in nero in un Cpr. Il quotidiano riporta il commento dell’assessora comunale alla sicurezza, Cristina Coletti: “Alcuni medici, per motivi di natura ideologica, valutano come non idonei ai Cpr gli stranieri irregolari rintracciati sul territorio, ostacolando di fatto il loro rimpatrio. Queste valutazioni mediche sono ormai diventate un automatismo prevedibile, con formule prestampate che vengono applicate sistematicamente senza una reale valutazione del singolo caso. Si tratta di una forma di obiezione di coscienza dannosa, che non favorisce il rispetto delle norme sull’immigrazione e che complica di gran lunga il lavoro delle forze dell’ordine. Trovo inaccettabile che criteri soggettivi e posizioni personali prevalgano sulla giusta applicazione delle leggi”.

Nell’ultimo anno, gli attivisti della rete “Mai più lager-NO ai Cpr” hanno fatto un grande lavoro per tentare di far conoscere ai medici ospedalieri cosa accade alle persone che loro definiscono “idonee” alla detenzione nei Cpr. E in quali condizioni vengono tenute prigioniere. Perché l’orrore della detenzione amministrativa (incostituzionale) è reso possibile in Italia non solo da una politica migratoria criminale, ma anche da una lunga serie di quotidiane scelte di persone che per quieto vivere, per ignavia, per pura irresponsabilità – dai giudici di pace che firmano ordini di detenzione amministrativa a raffica, a medici ospedalieri che rilasciano nullaosta per le detenzioni come fossero atti dovuti – fanno la loro parte nella macchina mostruosa dei Centri per il rimpatrio. Al trentacinquenne a cui è stato risparmiato il Cpr è stato ordinato comunque di andarsene dall’Italia entro 7 giorni ed è stato denunciato per il permesso scaduto.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia