Vietnam: i dazi Usa colpiscono l’economia, a rischio un quinto delle esportazioni

I dazi lineari introdotti dagli Stati Uniti lo scorso agosto potrebbero ridurre le esportazioni vietnamite verso gli Usa fino a un quinto, rendendo Hanoi il Paese il più colpito del Sud-est asiatico dalle politiche protezionistiche statunitensi, secondo stime del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp). Nel 2024, il Vietnam è stato il sesto esportatore mondiale verso gli Stati Uniti, con merci per 136,5 miliardi di dollari, prodotte soprattutto in fabbriche di multinazionali statunitensi e straniere o dai loro fornitori. In uno scenario di alta inflazione indotta dai dazi, le aliquote del 20 per cento potrebbero far calare le esportazioni vietnamite verso gli Usa “di oltre 25 miliardi di dollari, quasi un quinto del totale annuo”, ha spiegato Philip Schellekens, capo economista dell’Undp per l’Asia-Pacifico.
I dati ufficiali diffusi dal governo vietnamita il mese scorso – primi dopo l’entrata in vigore dei dazi il 7 agosto – mostrano un calo del 2 per cento delle esportazioni verso gli Usa rispetto a luglio, con un -5,5 per cento nelle calzature, settore in cui il Vietnam è il secondo fornitore mondiale. La Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Vietnam per il 2025. Gruppi come Nike, Adidas e Puma, che producono gran parte delle loro scarpe in Vietnam, non hanno commentato.
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