A “TV7” un futuro senza certezze per Gaza

Ottobre 17, 2025 - 09:00
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A “TV7” un futuro senza certezze per Gaza

Venerdì 17 ottobre, a mezzanotte su Rai 1, il magazine del Tg1 “TV7” dedica l’apertura al “dopo la tregua” di Gaza: aiuti col contagocce mentre decine di infermieri e 18 medici rimangono ancora nelle carceri israeliane senza formali accuse a loro carico. Tra questi il dottor Hussam Abu Safiya, divenuto un simbolo della resilienza dei medici palestinesi. Cosa resta delle strutture mediche a Gaza? La voce di Naji Abbas dell’organizzazione israeliana Physicians for Human Rights  e le testimonianze di Caroline Willemen, Coordinatrice Medici senza frontiere a Gaza e di Rebecca Inglis di Healthcare Workers Watch. E ancora: tra le migliaia di giovani che hanno subito ferite gravissime durante i bombardamenti, e le decine di ragazzi che l’Italia con voli umanitari ha assistito e curato nei nostri ospedali, a TV7 la storia di Madi, palestinese di 19 anni, ferito nella sua casa a Gaza durante un bombardamento dove ha perso gran parte della sua famiglia, 26 persone. Salvato da un’equipe multidisciplinare di neurochirurgia dell’ospedale San Camillo di Roma, in collaborazione con il Rizzoli di Bologna, a TV7 racconta i sogni e le speranze dopo la tregua. 
La prima fase dell’accordo di pace tra Israele e Hamas apre ora molti quesiti sui fragili equilibri intorno al futuro di quella terra. Il quadro geopolitico coinvolge numerosi Paesi, a cominciare da quelli arabi. Dopo oltre due anni di guerra la distruzione di Gaza è devastante. Quando si comincerà a ricostruire? I due popoli riusciranno a curare le ferite e a convivere? Dal palco del Med Dialogues ne parlano Gideon Levy, editorialista del quotidiano israeliano Haaretz; il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, e Varsen Aghabekian ministra degli Esteri dell’Autorità Nazionale Palestinese. L’opinione dell’analista Paolo Magri direttore del comitato scientifico dell’Ispi.

In Italia ancora femminicidi. La morte di Pamela Genini, uccisa sul terrazzino di casa dal suo ex Gianluca Soncin, è una tragedia che si ripete quasi ogni giorno: ancora 70 femminicidi dall’inizio dell’anno. E, nella maggior parte dei casi, l’omicida è il partner o l’ex partner. A raccontare la sua storia di sopravvissuta è Giuseppina Torre, pianista, compositrice affermata e premiata in tutto il mondo. Il racconto della sua rinascita, dopo aver sfiorato la morte per mano dell’uomo che aveva sposato e il suo appello per tutte, perché trovino il coraggio e denuncino.

“Il paracetamolo assunto in gravidanza può provocare l’autismo, non prendetelo” ha affermato Donald Trump. L’annuncio della Casa Bianca di nuove iniziative e politiche sanitarie che dovrebbero arrestare “l’epidemia di autismo a causa dei troppi vaccini e troppe medicine ai bambini” è inevitabilmente rimbalzato in tutto il mondo innescando paura e nuovi rischi. Ma le ricerche scientifiche dicono altro. Lo conferma la responsabile dell’Osservatorio sull’autismo dell’Istituto Superiore di Sanità: “Il paracetamolo in gravidanza non causa autismo. Nessuna semplificazione è possibile e utile di fronte a un tema così complesso”. 

A “TV7” il primo caso europeo di guarigione di una paziente italiana che ha potuto “tagliare” dal suo corpo un problema genetico. Intelligenza artificiale in medicina e biotech permettono di manipolare i nostri profili genetici trasformandoli a seconda di quello che vogliamo ottenere: dalla cura del cancro all’eterna giovinezza. E oggi si guarda all’editing genetico, CRISPR, anche come uno strumento per riuscire a conquistare la longevità. L’Italia è il primo Paese europeo a garantire la rimborsabilità di terapia editing genetico con tecnologia CRISPR/Ca9 per pazienti con beta-talassemia trasfusione dipendente e anemia falciforme. “E l’uomo con queste tecnologie potrebbe in futuro adattarsi anche ai cambiamenti climatici” sostiene Jamie Metzl, ex politico e figura di spicco nel panorama mondiale su biotecnologie e intelligenza artificiale.

C’era una volta la transumanza, un fenomeno antico e imponente, che ha segnato la storia della pastorizia in Italia, tanto che nel dicembre 2019 è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Le greggi alla fine della primavera lasciavano la collina per l’erba dei pascoli montani e in autunno percorrevano il cammino inverso. Un fenomeno in netto declino, fiaccato dall’industria casearia e dalla burocrazia, anche se in alcune zone d’Italia ci sono pastori che non si arrendono. 

Intelligenza artificiale e sostenibilità ambientale sono le nuove frontiere del turismo e pongono il settore, che oggi vale il 13% del Pil nazionale, davanti a nuove sfide. In Italia come all’estero. Al TTG Travel Experience di Rimini operatori e generazioni si confrontano sull’immediato futuro. 

E, per il “Come eravamo”, dagli archivi di “TV7”: “Pastori in continente”. Nel 1970,  pastori di origine sarda conducono la lunga processione di animali tra metà settembre e metà ottobre. Anche loro hanno in qualche modo vissuto una “transumanza”, alla ricerca di condizioni migliori di lavoro e di vita.

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