Acne Paper Palais Royal fa da cornice alla prima mostra personale di Emman

Settembre 16, 2025 - 23:30
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Acne Paper Palais Royal fa da cornice alla prima mostra personale di Emman
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Acne Paper Palais Royal, la prima galleria permanente di Acne Studios inaugurata lo scorso giugno, fa da cornice alla prima mostra personale di Emman. In occasione della prima retrospettiva dell’artista londinese, dal titolo ‘The Jewellery Box’, gli spazi della galleria si sono trasformati in un’immensa scatola musicale di gioielli, completa di ballerina danzante.

Dal 10 settembre al 5 ottobre 2025, sotto le storiche arcate del Palais Royal di Parigi, l’installazione unisce scenografia e collage bidimensionali, memoria e materia, “in una suggestiva evocazione tattile del rituale femminile e di un’eleganza ereditata”, si legge nella nota emanata dalla galleria. Radicata in una mitologia personale, ‘The Jewellery Box’ ripercorre le origini multiculturali dell’artista, figlia di immigrati, e la sua fascinazione per le storie tramandate oralmente, lo stile e l’ornamento, attraverso le doti nuziali delle famiglie sudasiatiche e le collezioni barocche di gioielli delle zie cattoliche. Per Emman, il gioiello non è semplicemente decorativo: è simbolo di protezione, memoria, desiderio, rito e identità.

Una vetrina in vetro espone la collezione di gioielli, una serie di collage trompe-l’œil di dimensioni monumentali. Queste composizioni accostano alta gioielleria a scarti culturali. Insetti, uccelli, creature marine e rettili compaiono ovunque: sopravvissuti dell’evoluzione, i cui colori e forme evocano mimetismo, seduzione, minaccia e ostentazione. In tutto il percorso, ‘The Jewellery Box’ interroga con sottile intensità i codici di genere inscritti nell’iconografia, in particolare la figura della ballerina, la cui silhouette novecentesca fu plasmata dall’iper-femminilità del dopoguerra e dall’esigenza di spettacolo della moda. In contrasto, i collage di Emman evocano complessità più che chiarezza, richiamando le specie che mutano, imitano e sfuggono a forme prestabilite. Qui, come in natura, il genere è concepito come fluido, adattivo e plurale.

In ultima battuta, le opere digitali di HEY_REILLY ampliano le dimensioni della mostra introducendo il movimento. Celebre per i suoi collage d’immagini influenzati dall’intelligenza artificiale, Reilly anima i gioielli bidimensionali di Emman su enigmatiche immagini in movimento di donne dell’età d’oro di Hollywood.

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Redazione Redazione Eventi e News