Acutis “testimone” della preghiera nelle parrocchie

Settembre 11, 2025 - 08:00
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Acutis “testimone” della preghiera nelle parrocchie

È ripartita proprio in questi giorni la staffetta di preghiera nelle parrocchie della Diocesi che ospitano temporaneamente le reliquie di Carlo Acutis. «È un modo per dare la possibilità di stare con Carlo, per rendere la sua figura presente», spiega don Alessio Albertini, parroco della Comunità di Trezzo sull’Adda e Concesa, che unisce questo appuntamento (dall’11 al 14 settembre) alla festa patronale della stessa Concesa. Le celebrazioni si apriranno giovedì sera con una lettura-meditazione sulla vita del giovane santo, dal titolo «Quando le campane suonano a festa», come volle Carlo nel giorno del suo funerale. Anche in quel momento di commiato, nota don Alessio, «le persone non andarono a portare il loro ultimo saluto a un corpo morto, ma salutarono una vita felice, ben riuscita; una vita che non può terminare in una bara. Avere tra noi una sua reliquia ci ricorda che la vita non termina con la morte, ma che tutto quanto facciamo di bene resta come un segno indelebile in tutti quelli che abbiamo incontrato». Le meditazioni saranno vissute in momenti distinti per fasce d’età, a partire dagli adulti. Proprio perché «il cristianesimo non è solo per i bambini – sottolinea il parroco – e la figura di Carlo, con il suo richiamo a essere originali ripreso anche dall’Arcivescovo nella sua Proposta pastorale di quest’anno, interpella anche i genitori».

L’angolo con la preghiera dell’Arcivescovo a Carlo Acutis allestito nell’oratorio San Giovanni Battista a Busto Arsizio

Guarda alle famiglie anche don Matteo Resteghini, responsabile della Pastorale giovanile a Busto Arsizio, dove le reliquie di Carlo Acutis saranno ospitate dal 15 al 21 settembre, presso la parrocchia di S. Giovanni Battista. «La sua è una figura che ci interroga nel nostro impegno pastorale – riconosce il sacerdote -. Soprattutto rispetto alla fatica dei ragazzi nel partecipare alla Messa, che sia legata alle abitudini delle famiglie o alla fatica di comprendere il significato dell’Eucaristia. Attraverso le sue reliquie, che sono qualcosa di concreto, vorremmo aiutare i ragazzi a pregare e a interrogarsi su come proprio la partecipazione all’Eucaristia possa essere, per ciascuno, un’occasione di crescita».

Infine don Matteo risponde a una possibile obiezione su questa antica tradizione della Chiesa: «È vero che le reliquie potrebbero apparire come qualcosa di macabro, o addirittura di inutile, se crediamo che il corpo risorge. Ma questa tradizione ci richiama a metterci in gioco, nella vita, con tutta la nostra persona. Le reliquie ci ricordano che Carlo, con le sue scelte, ha vissuto una vita di santità: è una sfida che viene rilanciata anche a noi».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia