Atelier Resleriana Recensione

Settembre 26, 2025 - 03:00
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Atelier Resleriana Recensione

Atelier Resleriana CoverSe sei un appassionato della saga Atelier, sai bene quanto ogni nuovo capitolo sia un piccolo evento. Non tanto per rivoluzioni ludiche o narrative, quanto per quella capacità unica di fondere leggerezza, alchimia e crescita personale in un mondo che, pur cambiando, resta sempre fedele a sé stesso. Atelier Resleriana: the Red Alchemist and the White Guardian non fa eccezione. O forse sì. Perché questo nuovo titolo, sviluppato da Gust e pubblicato da Koei Tecmo, non è un semplice sequel né un remake. È una sorta di ponte tra il mondo mobile e quello console, un tentativo di dare nuova vita all'Atelier Resleriana gacha uscito nel 2023, riciclando asset ma espandendo meccaniche, creando una trama e alimentando ambizioni. Il risultato? Un gioco che offre tanto, forse troppo, e che parla soprattutto a chi conosce già l'universo Atelier. [caption id="attachment_1106911" align="aligncenter" width="1919"]Atelier Resleriana Recensione Rias entusiasta della sua nuova scoperta durante le prima fasi di gioco, incipit sul tema della scoperta che permea il gioco[/caption]

Un mondo da ricostruire

La storia ruota attorno a Rias Eidraise, una giovane alchimista che eredita un negozio nella città di Hallfein, un tempo fiorente centro culturale e commerciale, ora ridotto in macerie dopo un evento catastrofico avvenuto dodici anni prima: l'arrivo di una misteriosa "nube rossa" che ha portato con sé non solo rovine fisiche, ma anche ferite emotive e sociali che ancora oggi influenzano la vita degli abitanti. Durante "un'incursione", non proprio consentita, di Rias all'interno di una caverna per scoprirne i suoi segreti. La gentil donzella si troverà in pericolo e senza via d'uscita fin quando Slade non la salverà, distruggerà un enorme masso di pietra e, insieme, scopriranno un grosso calderone dove poter effettuare l'alchimia. Al suo fianco, già citato in precedenza, Slade Clauslyter, l'altro protagonista giocabile, con cui condivide il peso della ricostruzione e la volontà di scoprire cosa sia davvero successo. I due partono da punti diversi e hanno incipit narrativi separati, ma le loro strade si incrociano presto, dando il via a una trama che, pur essendo lineare, riesce a mantenere un buon ritmo e a coinvolgere il giocatore con una narrazione che alterna momenti di leggerezza a riflessioni più cupe. Il tono della scrittura è quello tipico della serie Atelier: rilassato, delicato, a tratti ironico, ma capace di affrontare anche temi più profondi come la perdita e la rinascita. La città di Hallfein diventa quasi un personaggio a sé stante, con la sua storia, le sue ferite e il suo potenziale di rinascita. Atelier Resleriana non ti chiede solo di avanzare nella trama, ma di prenderti cura di questo mondo, di contribuire attivamente alla sua ricostruzione, e questo rende l'esperienza narrativa più coinvolgente e personale. Un elemento che arricchisce ulteriormente la narrazione è la presenza dei wanderer, personaggi provenienti da altri capitoli della saga Atelier. Questi viandanti misteriosi non sono semplici cameo: hanno ruoli attivi nella storia, dialoghi significativi e interazioni che parlano anche ai fan della serie. Se hai giocato i capitoli precedenti, riconoscerli sarà un piacere e un'emozione. Se non li conosci, potresti perderti parte del fascino di Atelier Resleriana, ma la loro presenza non risulta mai invasiva o fuori luogo. La trama non offre scelte multiple né finali alternativi, ma riesce comunque a trasmettere un senso di progressione emotiva. Rias e Slade non sono eroi epici, ma persone comuni che affrontano sfide straordinarie con determinazione e umanità. Il loro viaggio è fatto di piccoli gesti, di scoperte graduali, di relazioni che si costruiscono nel tempo. E in questo, Atelier Resleriana riesce a restituire quella intimità narrativa che è sempre stata uno dei punti di forza della saga Atelier.

Atelier Resleriana tra gestionale, alchimia e combattimenti

Il gameplay di Atelier Resleriana è uno dei suoi punti di forza, ma anche una possibile fonte di frustrazione. Perché la pletora di meccaniche esistenti può rendere poco confortevole l'esperienza. Se sei un veterano della saga, ti sentirai a casa, se sei nuovo potresti trovarti sopraffatto. [caption id="attachment_1106914" align="aligncenter" width="1919"]Atelier Resleriana Recensione | Combattimento Il primo dei boss che incontrerai quando arrivi nel piano più basso di ogni bioma dei Dimensional Paths[/caption] Il sistema di combattimento è a turni, con una struttura a due linee: tre personaggi in prima fila e tre nelle retrovie. Le multi action permettono di combinare le abilità del personaggio attivo con quelle di uno o più alleati in seconda linea, che passa in prima fila. È una meccanica interessante, che aggiunge varietà e strategia. Durante gli scontri, puoi effettuare parate perfette per ridurre i danni, e la barra del turno mostra in anticipo le azioni dei nemici e degli alleati, inclusi buff e debuff. Se un nemico ha un buff attivo e viene sconfitto, il personaggio che lo ha abbattuto riceve quel buff nel turno successivo. Un dettaglio che premia l'osservazione e la pianificazione. Gli AP (Action Points) sono necessari per usare le abilità speciali, e si ricaricano con azioni base. C'è anche un albero delle abilità, che si sblocca a mano a mano proseguendo nella storia o completando missioni secondarie. Il bilanciamento, però, lascia un po' a desiderare: a difficoltà normale, basta livellare un po' per diventare praticamente invincibili. Per una sfida reale, bisogna alzare la difficoltà. Le abilità di ogni personaggio possono essere elementali, alcuni nemici sono deboli a degli elementi, altri agli attacchi fisici, un'altra cosa da tenere in considerazione riguardo la pianificazione delle battaglie. Anche creare troppi oggetti alchemici molto potenti potrebbero minare alle difficoltà non più elevata di quella normale. L'alchimia è il cuore pulsante di Atelier Resleriana, e qui viene arricchita da una nuova meccanica: i colori. Ogni oggetto ha due tonalità, e la qualità finale dipende dalla loro contiguità. È un sistema che aggiunge profondità alla sintesi, già di per sé articolata, più avanti nell'avventura sbloccheremo anche un modo per cambiare i colori agli oggetti per rendere più facile la creazione di materiali più potenti o migliori. [caption id="attachment_1106913" align="aligncenter" width="1915"]Atelier Resleriana Recensione | Materiali La raccolta di materiali è importante per generare e costruire oggetti migliori con l'alchimia[/caption] Ci sono anche dungeon dinamici, i Dimensional Paths, che cambiano a ogni ingresso, questo è il luogo in cui troveremo le fatine, potrai assumerle per un determinato costo per poi assegnarle ai diversi compiti della gestione del negozio, inoltre, ti forniranno una di tre benedizioni casuali a tua scelta per quella visita in quella zona. Quando arriverai al piano più basso di ogni Dimensional Path, troverai sempre un boss da affrontare e sconfiggere, è lì che il tuo equipaggiamento e gli oggetti che avrai con te saranno importanti. Il sistema di giorno e notte influisce sui nemici, sulle abilità, sui nemici e sui materiali disponibili, aggiungendo ulteriore strato di varietà. Ma Atelier Resleriana introduce anche una componente gestionale: puoi arredare il tuo negozio, assegnare fatine ai compiti, migliorare le vendite e, di conseguenza, far crescere la città. Più la città si sviluppa, più NPC e negozianti la popolano, offrendo nuovi materiali e opportunità. È un ciclo virtuoso che funziona bene, anche se non è del tutto nuovo per chi conosce la saga.

Missioni, città e progressione: il cuore pulsante di Hallfein

Uno degli aspetti più riusciti di Atelier Resleriana: the Red Alchemist & the White Guardian è il modo in cui la narrazione principale si intreccia con la gestione della città e con le missioni secondarie. Non si tratta solo di un contorno, ma di un vero e proprio pilastro dell'esperienza. Durante la storia, infatti, ti troverai spesso a dover migliorare lo stato di Hallfein per poter proseguire. Non basta avanzare nei dialoghi o vincere battaglie: Atelier Resleriana ti chiede di investire nel mondo, di renderlo vivo, di farlo rifiorire. Questa meccanica si manifesta in diversi modi. Il più evidente è la gestione del negozio, che non è solo un luogo dove vendere oggetti, ma un vero e proprio centro nevralgico della rinascita cittadina. Più il negozio funziona, più la città si espande. Più la città si espande, più NPC e negozianti arrivano, offrendo nuovi materiali, nuove interazioni e nuove possibilità di sintesi. È un ciclo che premia l'impegno e la curiosità. [caption id="attachment_1106912" align="aligncenter" width="1919"]Atelier Resleriana Recensione | Quests La lista delle missioni secondarie disponibile nel cuore della città di Hallfein[/caption] Ma non è tutto. Atelier Resleriana ti permette di accettare missioni secondarie da vari personaggi, NPC, e cittadini. Molte di esse sono semplici fetch quest, esse però, sono legate alla crescita dei tuoi alleati: completandole, sblocchi nuove abilità, nuove interazioni. È un sistema che incentiva l'esplorazione e la partecipazione attiva, e che rende ogni personaggio tridimensionale. Le missioni secondarie sono anche un ottimo modo per guadagnare esperienza, sia in termini di livelli che di conoscenza del mondo. Alcune ti chiedono di raccogliere materiali specifici, altre di affrontare nemici in determinati dungeon. Ogni missione ha un impatto, piccolo o grande, sulla città e sui suoi abitanti. Questa interconnessione tra narrazione, gameplay e gestione è uno degli elementi più riusciti di Atelier Resleriana. Non si tratta di compartimenti stagni, ma di sistemi che si alimentano a vicenda. La città non è solo uno sfondo, ma un personaggio vivo, che cresce con te. E questo rende l'esperienza più coinvolgente, più personale. Certo, non è tutto perfetto. Alcune missioni secondarie sono un po' ripetitive, e la gestione del negozio, pur interessante, può diventare macchinosa se non si padroneggiano tutte le meccaniche(non solo inerenti al negozio in sé quanto più alla sintesi e all'alchimia). Ma nel complesso, Atelier Resleriana riesce a creare un ecosistema ludico e narrativo che premia il giocatore attento, curioso e disposto a investire tempo e risorse. La storia principale di Atelier Resleriana ti accompagnerà per circa 30 ore, ma se decidi di esplorare ogni angolo di Hallfein, completare tutte le missioni secondarie e sbloccare le abilità dei tuoi alleati, puoi facilmente arrivare a 40 ore di gioco. Una durata equilibrata per un JRPG che non punta alla vastità, ma alla densità: ogni ora è piena di contenuti, dialoghi, scelte gestionali e momenti narrativi che contribuiscono a costruire il mondo. Resleriana sa quando raccontare, quando combattere e quando lasciarti libero di gestire la tua città. In definitiva, se ami i giochi che ti fanno sentire parte di un mondo, che ti chiedono di costruire, migliorare, esplorare e scoprire, Atelier Resleriana ha molto da offrire. E lo fa con eleganza, senza mai forzare la mano, lasciandoti libero di scegliere il tuo ritmo e il tuo percorso. [caption id="attachment_1106915" align="aligncenter" width="1919"]Atelier Resleriana Recensione | Citta Per proseguire la storia o per ottenere oggetti sempre migliori, sarà necessario migliorare il rendimento di Hallfein[/caption]

Direzione artistica e tecnica

Visivamente, Atelier Resleriana è un Atelier puro: stile anime, colori pastello, personaggi adorabili. Ma c'è un problema evidente: gli stessi asset sono riciclati dal titolo mobile. E si vede. Le ambientazioni sono piatte, i biomi poco ispirati, e anche se la mappa segna tutto (forzieri, ingredienti, ecc.), la sensazione di déjà vu è costante. La colonna sonora è rilassante, con una battle theme catchy che accompagna bene le fasi di combattimento. Il doppiaggio è solo giapponese, e spesso i personaggi parlando mentre si esplora la mappa. Se non conosci la lingua, potresti perderti qualche interazione. Dal punto di vista tecnico, Atelier Resleriana gira bene... quasi. Durante i combattimenti, gli FPS calano visibilmente, e anche se non compromette il gameplay (essendo a turni), è comunque fastidioso. Le opzioni di accessibilità sono minime: testi ingranditi o rimpiccioliti e modalità daltonismo, ma nulla di più. Questo gioco è un omaggio ai fan. I wanderer, le citazioni, le meccaniche familiari: tutto parla a chi ha già vissuto l'universo Atelier. Ma proprio per questo, Atelier Resleriana non è adatto ai neofiti. Le meccaniche sono complesse, i riferimenti numerosi, e l'assenza di una vera introduzione rende difficile l'ingresso. Se stai cercando un punto di partenza per la saga, meglio orientarsi su Atelier Ryza o Atelier Rorona. Questo capitolo è pensato per chi conosce e ama la serie. [caption id="attachment_1106920" align="aligncenter" width="1919"]Atelier Resleriana Recensione | Conclusioni Che tu sia un neofita o un esperto della saga, se vuoi rilassarti ma anche combattere e seguire una trama misteriosa, considera l'intera saga, non solo questo capitolo[/caption]

Atelier Resleriana Recensione - Conclusioni

Atelier Resleriana: the Red Alchemist & the White Guardian è un titolo ambizioso, che cerca di espandere l'universo Atelier con nuove meccaniche, una trama più matura e una componente gestionale ben integrata. Ma è anche un gioco che non osa abbastanza, che si affida troppo al passato e che, in alcuni momenti, sembra più un aggiornamento che un vero nuovo capitolo. La quantità di contenuti è notevole, e se sei disposto a investire tempo e attenzione, troverai un'esperienza ricca e soddisfacente. Ma se cerchi innovazione, o un punto d'ingresso accessibile, potresti restare deluso. https://youtu.be/5TG17rqeZzI?si=6nMEhriVk--a-oCK

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