Collezionismo per tutti: così Verardi Art Advisor rende accessibile il mercato dell’arte

Contenuto tratto dal numero di settembre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Verardi Art Advisor – BRANDVOICE | Paid Program
Il mondo dell’arte, affascinante e complesso, ci incuriosisce e spaventa allo stesso tempo. Non sono solo le celebrità e i super ricchi a comprare arte, esiste un mondo fatto di collezionisti di ogni fascia di reddito, che coltivano la loro passione cercando il pezzo giusto tra fiere, aste e gallerie. Un mercato, quello italiano, in potenziale crescita anche grazie ai recenti sgravi fiscali che prevedono l’aliquota Iva più bassa d’Europa per la compravendita di opere d’arte. Per muoversi con tranquillità e professionalità in questo mondo, fatto di opportunità ma anche di poca trasparenza, serve competenza.
Come quella di Caterina Verardi che, con il team di Verardi Art Advisor, affianca da oltre dieci anni privati, professionisti e aziende nei processi di selezione, acquisto e vendita di opere d’arte.
Perché si compra arte
“L’acquisto d’arte”, spiega Caterina Verardi, “non è quasi mai motivato da una sola ragione. Alcuni hanno un obbiettivo principale, come arredare o investire, ma, in realtà, lo si fa spesso per un insieme di motivi. Si acquista principalmente con il desiderio di arricchire la propria casa, o i propri uffici, con opere che li rendano ancora più unici e accoglienti. Ma nella scelta siamo spinti anche dal desiderio di selezionare artisti che ci emozionino, pezzi che soddisfino un’esigenza di rappresentanza e, perché no, che abbiano un valore che possa crescere nel tempo. Se fatto con criterio, l’acquisto di un’opera può soddisfare diversi bisogni”.
Come funziona l’art advisoring
L’arte è una curiosità trasversale, tra i clienti ci sono professionisti, imprenditori, ma anche giovani coppie con budget limitati. L’art advisor li aiuta a selezionare l’opera giusta: coinvolgente per il collezionista, interessante per le logiche del mercato e con il giusto prezzo. “Un percorso”, aggiunge Verardi, “che parte dallo studio degli spazi da arredare e continua con interviste, spesso supportate da immagini di opere rappresentative di varie correnti, volte ad approfondirne i gusti. Dopo, si definiscono dimensioni e allestimento, e si parte con la fase forse più complessa, quella della ricerca”.
Trovare l’opera desiderata al giusto prezzo, infatti, non è semplice. Stiamo parlando di un mercato fatto di pezzi unici, di opere difficilmente confrontabili e di prezzi non certificati da quotazioni ufficiali. “Confrontarsi con i professionisti dell’arte mette l’acquirente di fronte a un’asimmetria informativa svantaggiosa. L’art advisor è la figura che colma quella asimmetria, affinché il cliente possa godersi il suo acquisto senza preoccupazioni”.
Non solo una questione di budget
Più che una questione di soldi è una questione di sensibilità e cultura: per acquistare arte bisogna comprenderne il valore. È infatti possibile acquistare opere di grande qualità anche con budget contenuti, selezionando autori meno di moda o artisti contemporanei che potrebbero, un domani, dominare le aste internazionali. O ancora, acquistare opere di artisti affermati realizzate in tecniche cosiddette “minori” o in multipli.+
“Esistono opere per ogni tasca”, continua Verardi. “Da anni lavoro con l’obiettivo di diffondere la passione per il collezionismo d’arte, garantendo un supporto professionale a chiunque decida di acquistare o vendere un’opere d’arte. Ho affiancato giovani collezionisti che avevano un budget di appena 2.500 euro e vederli appassionarsi a questo mondo è stato enormemente appagante”.
Come vendere un’opera d’arte al giusto prezzo
Nella sua esperienza, Caterina Verardi ha seguito anche la vendita di numerose opere. Tra le vendite più importanti anche un Mirò, venduto nel 2015 con un risultato d’asta straordinario. Chi meglio di lei può spiegarci perché si decide di vendere un’opera e come si definisce il giusto prezzo. “Difficilmente un collezionista decide di vendere un’opera della sua collezione. Chi vende, normalmente, ha ereditato l’opera o vuole monetizzare un investimento ben fatto”.
Ma vendere non è facile. Le opere non hanno una quotazione ufficiale, si opera su un mercato poco liquido e fatto da differenti canali: case d’asta, galleristi, dealer e privati. Inoltre, gli acquirenti sono spesso professionisti e l’asimmetria informativa può essere un chiaro svantaggio nella definizione del prezzo. “Come per gli acquisti”, chiarisce Verardi, “il ruolo del consulente è quello di colmare quel gap informativo, fornendo al cliente gli strumenti per una valutazione corretta e supportandolo nella definizione dei canali più adatti alla vendita di quella determinata opera. Scegliere un consulente indipendente garantisce a chi vende di poter selezionare sempre la controparte più adatta a massimizzare i risultati dell’operazione”.
Una scelta strategica non solo per i privati
A rivolgersi a un art advisor non sono solo i clienti privati. Una tendenza degli ultimi anni vede diffondersi l’idea di inserire la consulenza d’arte all’interno dei servizi offerti da diversi studi professionali. Avvocati, notai e commercialisti richiedono, per i propri clienti, un supporto per la vendita di opere provenienti da liquidazioni o da successioni, mentre i consulenti patrimoniali propongono, sempre più spesso, l’investimento in opere d’arte come asset alternativo. Un crescente interesse verso questo servizio riguarda anche il mondo degli architetti.
“Per natura e formazione gli architetti hanno la sensibilità estetica per comprendere il valore di un progetto arricchito e reso ancora più completo dall’inserimento di opere d’arte. Per supportarli, abbiamo creato un servizio di consulenza ad hoc, in grado di assisterli fin dalla fase di progetto, così da inserire – nei render – una serie di opere realmente disponibili. Il servizio di art advisoring diventa così un valore aggiunto per il cliente e un servizio esclusivo in grado di far risaltare la professionalità dello studio che lo offre”.
L’articolo Collezionismo per tutti: così Verardi Art Advisor rende accessibile il mercato dell’arte è tratto da Forbes Italia.
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