Comunità Energetiche Rinnovabili: “Il futuro dell’energia è condiviso”


Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano un modello innovativo per la transizione energetica. Questo nuovo approccio alla produzione e distribuzione di energia coinvolge cittadini, piccole e medie imprese e enti locali, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’autosufficienza energetica.Ne abbiamo parlato con Gianfranco Malagola, ingegnere elettrotecnico ed esperto di CER, durante la rubrica quotidiana La Materia del Giorno di VareseNews, che ci ha spiegato come queste comunità stanno cambiando il panorama energetico.
Cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile?
Le CER sono aggregazioni di cittadini, imprese e enti locali che producono, consumano e condividono energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili, come il fotovoltaico. “Le CER permettono di vivere la transizione energetica dal basso, ovvero attraverso un modello che promuove la collaborazione tra tutti i membri della comunità. Ognuno può partecipare, dai privati cittadini alle parrocchie, fino agli enti pubblici” spiega Malagola.
Un concetto fondamentale delle CER è quello di “energia condivisa”. Se un membro della comunità immette energia nella rete e un altro la consuma, si crea un sistema virtuoso di condivisione, che beneficia tutti. “Questa è una grande novità – l’energia prodotta non è più solo per chi la produce, ma può essere distribuita tra tutti i membri della comunità, con incentivi da parte del GSE” aggiunge l’ingegnere.
I ruoli dei membri: consumatore, produttore e prosumer
Nelle comunità energetiche, ci sono tre principali ruoli: consumatore, produttore e prosumer. “Il consumatore è colui che usa energia prodotta localmente, il produttore è chi genera energia da impianti fotovoltaici, e il prosumer è chi fa entrambe le cose” spiega Malagola. Un prosumer, ad esempio, installa un impianto fotovoltaico a casa e consuma parte dell’energia prodotta, mentre l’eccedenza viene immessa nella rete per essere utilizzata da altri membri.
I benefici delle Comunità Energetiche Rinnovabili
Entrare in una CER porta numerosi vantaggi. “Il primo è il beneficio ambientale, riducendo le emissioni di CO₂ e contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Inoltre, le CER aiutano a decentralizzare la produzione di energia, che non arriva più da centrali lontane, ma è prodotta e consumata localmente” spiega ancora. A livello sociale, le CER sensibilizzano la comunità all’uso responsabile dell’energia e combattono la povertà energetica, offrendo risparmi anche alle famiglie in difficoltà.
Quali sono i vantaggi economici?
Malagola non manca di sottolineare anche i vantaggi economici per i membri. “Un prosumer può risparmiare fino all’80% sulla bolletta elettrica, mentre le CER ricevono incentivi economici dal GSE per l’energia condivisa. Questi incentivi vengono poi redistribuiti tra i membri, senza essere tassati, il che rappresenta un ulteriore vantaggio” aggiunge. Inoltre, i membri delle CER possono beneficiare di un contributo a fondo perduto fino al 40% per l’installazione di impianti fotovoltaici.
Come costituire una Comunità Energetica?
La creazione di una CER richiede la formazione di un gruppo di cittadini sensibilizzati alla produzione locale di energia. “Non c’è una procedura complicata. Si può partire con un gruppo di cittadini e, coinvolgendo le amministrazioni locali, si può costituire una CER come ente no profit, come un’associazione, cooperativa, fondazione o associazione non riconosciuta”, suggerisce Malagola.
Un caso di successo: la CER del Luinese
Sono diverse le CER nate sul territorio della provincia di Varese, tra queste quella del Luinese, che coinvolge ben 16 comuni e che ha contribuito a costituire proprio Malagola. “La comunità è nata grazie al lavoro del Tavolo per il Clima e ha visto un forte impegno da parte dei comuni. Oltre ai benefici ambientali, l’adesione alle CER è una dimostrazione di sensibilità verso il futuro del nostro territorio” conclude Malagola, sottolineando che questa esperienza è stata condivisa con gli altri comuni della zona, creando una rete di collaborazioni per promuovere la produzione e l’utilizzo di energia rinnovabile.
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