Con don Marco Casale a Varese nessuno è escluso


Costruire ponti tra generazioni, trasformare gli spazi della parrocchia in luoghi di accoglienza viva, tenere sempre accesa la luce della carità verso chi è solo o in difficoltà: è questa la visione che guida l’impegno di don Marco Casale, parroco della comunità pastorale Santissima Trinità, che unisce le parrocchie di Gavirate, Comerio, Voltorre e Oltrona al Lago. La sua azione pastorale vuole coniugare fede e opere concrete, intrecciando educazione, solidarietà e reinserimento sociale, con particolare attenzione alle persone più fragili.
Arrivato da Varese lo scorso anno, il sacerdote è particolarmente attento a chi non ha casa e ai ragazzi affidati a comunità residenziali perché i genitori non riescono a sostenere il loro compito educativo. Ma la sua porta resta aperta anche a richiedenti asilo, anziani soli e adulti privi di un luogo stabile, offrendo ospitalità temporanea e sostegno umano. Per questa missione nel 2009 è nata, proprio su iniziativa di don Marco, la cooperativa San Luigi, come segno concreto di una Chiesa che sa ascoltare e rispondere: «Fare casa per dare casa a chi non ha casa».
«La cooperativa gestisce servizi socio-educativi e socio-assistenziali per minori in comunità residenziali – spiega don Marco – e supporta adulti (donne sole, uomini soli, mamme con bambini) in difficoltà abitativa, promuovendo percorsi di autonomia, formazione e reinserimento sociale».
Negli ultimi anni la cooperativa ha ampliato i propri interventi con progetti di housing sociale – co-abitazione solidale tra famiglie, studenti e lavoratori – con centri comunitari, dedicati alla solidarietà di prossimità e allo scambio di beni e competenze, e progetti per l’inserimento lavorativo nel settore della ristorazione. «Oggi le attività contano 90 dipendenti – spiega don Marco – una buona parte sono persone disabili o in difficoltà, tutti col desiderio di impegnarsi. Da parte nostra, offrire opportunità, restituire dignità e autonomia a ragazzi e ragazze ci motiva tanto. Quando qualcuno di loro ci saluta, per tornare alla propria vita con ritrovata autonomia e fiducia, per noi è fonte di grande soddisfazione. Ci ripaga delle fatiche e rinnova il nostro entusiasmo».
Dopo importanti incarichi nella Caritas, nella gestione di centri di accoglienza e nella direzione di numerose iniziative sociali, don Marco punta a promuovere, anche nella Comunità pastorale di Gavirate, modelli di collaborazione tra parrocchia, enti e associazioni secondo lo stile maturato nella cooperativa e nei progetti di Varese. Nel frattempo la San Luigi, nel 2024, ha perfezionato un percorso di fusione per includere una cooperativa sociale di tipo B, divenendo titolare del servizio di mensa e catering Fuoricontesto a Varese. La mensa, dalla chiara finalità sociale, è un crocevia di persone e attività.
«I ragazzi possono fermarsi qui a studiare o a tessere relazioni durante il pomeriggio – conclude don Marco -. La mensa, situata presso gli spazi messi a disposizione dalla Croce Rossa, è frequentata da docenti, studenti universitari dell’Insubria, dipendenti, volontari della Croce Rossa e da chiunque, anche senza convenzione, desideri pranzare qui, collaborando a potenziare il progetto di inclusione sociale. Ogni giorno vengono serviti dai 60 ai 100 pasti ed ogni mese vengono distribuiti 350 buoni a persone povere per permettere loro di consumare gratuitamente 350 pasti».
A questa realtà, si affiancano anche altre iniziative di condivisione e servizio come il ‘Bar Cafè 21’, già attivo dal 2014, presso il palazzo comunale di Varese. La missione che guida operatori e volontari è chiara: offrire un servizio di qualità che diventi occasione di riscatto, soprattutto per i giovani che vivono situazioni di fragilità, aiutandoli a scoprire e mettere a frutto i propri talenti. Accompagnati con fiducia e gratitudine dalla presenza costante di don Marco, tutti coloro che operano in questa realtà testimoniano ogni giorno la bellezza di servire il prossimo con dedizione e fraternità.
Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. Preti come don Marco non si rivolgono solo ai più abbandonati, ma a ognuno di noi. Quotidianamente ci fanno spazio, ci offrono il loro tempo, dividono volentieri un pezzo di strada e ascoltano le nostre difficoltà. Si affidano alla generosità delle comunità per essere liberi di servire tutti, senza dover pensare al proprio sostentamento. Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 21 settembre la Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero celebrata nelle parrocchie italiane.
I sacerdoti, oggi più che mai, rappresentano una risorsa fondamentale. Sono annunciatori del Vangelo nella concretezza della vita quotidiana, artigiani di relazioni autentiche, punti di riferimento per famiglie in difficoltà, anziani soli, giovani disorientati o in cerca di lavoro. Con discrezione e tenacia, offrono tempo, energie e ascolto costruendo reti di solidarietà e accompagnando percorsi di fede e rinascita.
«La Giornata Nazionale – spiega il responsabile del Servizio Promozione per il Sostegno Economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – richiama l’attenzione sull’importanza della missione dei sacerdoti, sulla bellezza del loro servizio e sulla corresponsabilità richiesta alla comunità cattolica. È un’opportunità per esprimere gratitudine verso uomini di fede, speranza e prossimità, che ogni giorno offrono la loro vita per il bene delle comunità. Sostenerli non è solo un atto economico, ma un segno concreto di appartenenza e partecipazione ecclesiale».
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