Elezioni Regionali 2025 in Puglia, Campania e Veneto: 2-1 per il centrosinistra
lentepubblica.it
Le elezioni regionali, svoltesi tra domenica 23 e lunedì 24 novembre 2025, hanno ridisegnato il quadro politico di tre territori decisivi: Veneto, Campania e Puglia.
La consultazione, che ha coinvolto oltre undici milioni di elettori, si è conclusa con un risultato complessivo di due vittorie per il centrosinistra e una per la coalizione di governo nazionale. Un esito che, pur confermando alcune tradizionali tendenze regionali, fornisce segnali rilevanti sul clima politico del Paese.
A colpire immediatamente è il marcato calo dell’affluenza, che ha interessato tutte e tre le regioni. Un fenomeno che preoccupa analisti e istituzioni per le implicazioni sul rapporto tra cittadini e partecipazione democratica. Secondo i dati della piattaforma Eligendo in Puglia si è recato alle urne poco più del 41% degli aventi diritto, contro il 56% registrato nella precedente tornata. Il Veneto ha sfiorato il 45%, con un crollo di oltre sedici punti rispetto al 2020. In Campania, infine, la partecipazione si è fermata al 44%, ben al di sotto del dato di cinque anni fa. Un trend negativo che suggerisce una crescente disaffezione verso la politica locale, nonostante la posta in gioco fosse alta e la competizione particolarmente esposta nel dibattito pubblico nazionale.
Campania: Roberto Fico nuovo governatore con un margine ampio
Il risultato più netto arriva dalla Campania, dove Roberto Fico, esponente del campo largo progressista, ha ottenuto un’affermazione schiacciante. Con oltre il 60% dei voti e più di 1,2 milioni di preferenze, l’ex presidente della Camera ha distanziato ampiamente Edmondo Cirielli, candidato del centrodestra, fermo al 35%.
Nel suo primo intervento pubblico dopo la vittoria, Fico ha sottolineato l’importanza dell’unità e del rispetto delle istituzioni, rivolgendo un messaggio inclusivo a tutto l’elettorato: «Sarò il presidente di ogni cittadino, indipendentemente dalla scelta fatta nella cabina elettorale». Ha poi criticato i toni utilizzati da alcuni esponenti della maggioranza nazionale durante la campagna, definita “eccessivamente polarizzata e spesso spinta su questioni estranee alla gestione regionale”. Il nuovo governatore ha invece insistito sulla necessità di riportare l’attenzione sui problemi concreti dei territori e sulla collaborazione con tutti gli attori istituzionali.
Puglia: trionfo di Antonio Decaro, centrosinistra rafforzato
Risultato altrettanto significativo quello della Puglia, dove Antonio Decaro ha raggiunto quasi il 64% dei consensi. Europarlamentare ed ex sindaco di Bari, Decaro ha capitalizzato una campagna elettorale fortemente radicata nell’esperienza amministrativa e nel rapporto costruito negli anni con la comunità locale.
Dopo la proclamazione, il nuovo presidente ha parlato di «risultato straordinario», promesso impegno immediato e ricordato che il compito di un governatore è rispondere anche a chi non ha scelto di sostenerlo. Dal voto emerge anche una fotografia precisa dell’orientamento politico in regione: il Partito Democratico è la prima forza con oltre il 25% e 14 seggi, seguito da Fratelli d’Italia che si attesta poco sotto il 19%.
Veneto: Stefani conferma il centrodestra
Diverso il quadro in Veneto, dove la coalizione guidata da Alberto Stefani ha ottenuto un successo inequivocabile. Con oltre il 64% dei voti, il candidato del centrodestra si è imposto con ampio margine sullo sfidante Giovanni Manildo, sostenuto dal campo largo progressista e fermo al 28%. Molto più distanti gli altri candidati, che raccolgono percentuali contenute.
Stefani, commentando l’esito dello scrutinio, ha insistito sulla solidità della sua squadra e sulla volontà di mantenere un dialogo stretto con sindaci e amministratori locali, elemento che considera determinante per la continuità del radicamento territoriale. Ha inoltre annunciato una fase di lavoro basata su competenze tecniche e vicinanza alle comunità, ricollegando la propria linea politica alla necessità di affrontare con pragmatismo le sfide economiche e sociali della regione.
Il dibattito nazionale: riforma elettorale e stabilità politica
Parallelamente ai risultati, nelle ore successive al voto si è riacceso il confronto sulla legge elettorale. Nella maggioranza si ragiona su una possibile riforma in nome della stabilità, considerata un elemento fondamentale per la tenuta economica del Paese. Secondo alcuni esponenti del governo, infatti, il buon andamento dei mercati, il livello contenuto dello spread e le valutazioni positive di diverse agenzie internazionali sarebbero anche l’effetto di un equilibrio politico solido. L’idea, dunque, sarebbe quella di introdurre un meccanismo che garantisca governi duraturi a prescindere da chi vinca le elezioni, riducendo il rischio di cambi di maggioranza frequenti.
Il Partito Democratico, però, rimane scettico. La segretaria Elly Schlein ha criticato sia l’approccio della destra, accusata di voler intervenire sulla legge per timore di perdere le future elezioni, sia l’impianto del premierato, considerato un pericoloso accentramento di poteri a scapito del Parlamento e del ruolo del Presidente della Repubblica. La leader dem ha ribadito che qualsiasi proposta sarà valutata, ma ha lasciato intendere che una riforma costruita su basi sbagliate sarebbe respinta con decisione.
The post Elezioni Regionali 2025 in Puglia, Campania e Veneto: 2-1 per il centrosinistra appeared first on lentepubblica.it.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




