Francia senza governo, Macron prende tempo. A Strasburgo la destra e la sinistra francese fanno campagna elettorale

Ottobre 7, 2025 - 23:00
 0
Francia senza governo, Macron prende tempo. A Strasburgo la destra e la sinistra francese fanno campagna elettorale

Dall’inviato a Strasburgo – “Macron se ne deve andare”. Manon Aubry, co‑presidente del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo, durante la conferenza stampa a Strasburgo, non usa giri di parole e alza la posta nella crisi francese, puntando il dito contro il presidente della Repubblica. La situazione a Parigi è in stallo. Le dimissioni lampo del premier, Sébastien Lecornu, obbligano Emmanuel Macron a riflettere sul futuro dell’Assemblea Nazionale, dell’Eliseo e ad “assumersi le proprie responsabilità”, come da egli stesso ammesso.

L’ultima disperata soluzione scelta da Macron è stata presa nella giornata di ieri, 6 ottobre, quando, dopo il colloquio con Lecornu all’Eliseo, il presidente ha chiesto al riluttante primo ministro di condurre gli “ultimi negoziati” entro mercoledì, con l’obiettivo di raggiungere un accordo.

A Parigi, c’è ancora qualche piccola speranza. Bruno Retailleau, leader del partito Les Républicains e ministro dell’Interno uscente, incontrerà Lecornu per l’ultima trattativa. Non è escluso un accordo transitorio almeno fino a gennaio, con lo scopo di approvare la legge di bilancio. Le possibilità di successo sembrano tuttavia scarse, e l’instabilità si riflette anche nella casa europea di Strasburgo.

Gli opposti si attraggono

Il vuoto di potere aperto dopo le dimissioni di Lecornu ha alimentato il vociare delle contestazioni. I più rumorosi siedono nelle due ali estreme dell’Assemblea Nazionale. Fotografia identica a Strasburgo, dove The Left e Patriots for Europe, entrambi presieduti da politici francesi, festeggiano l’instabilità di Macron chiedendo nuove elezioni.

I due gruppi, sempre più affini nel voler cambiare rotta alla politica europea, ieri, 6 ottobre, avevano presentato due mozioni di censura contro la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Oggi, invece hanno tenuto la barra dritta contro Macron.

Jordan Bardella, delfino di Marine Le Pen e favorito per la carica di primo ministro nell’eventualità di nuove elezioni legislative, non si è presentato alla conferenza stampa del suo gruppo politico – i Patrioti – a Strasburgo. L’enfant prodige della destra francese è impegnato a Parigi a trattare con le altre forze politiche. Il suo partito Rassemblement National ha rifiutato di presentarsi alle consultazioni con Lecornu. In un’intervista ai microfoni di BFMTV e RMC, il giovane leader dei Patrioti ha affermato che “se domani dovessero esserci delle elezioni legislative, vista la gravità del momento, è effettivamente molto probabile che sia candidato”, annunciando una mano tesa alla destra repubblicana.

A sinistra, la frenesia elettorale è percepibile dalla agitata conferenza stampa di Aubry, esponente della La France Insoumise (LFI): “Come si possono tutelare i diritti dei francesi quando, al Consiglio Europeo, Macron si presenterà praticamente senza potere?”. Poi ha ripetuto più volte “si deve dimettere”, ribadendo lo stesso leitmotiv dedicato ieri a Ursula von der Leyen.

La preoccupazione europea

I più spaventati sono, ovviamente, i compagni di partito del presidente, i centristi di Renew Europe. La capodelegazione Valérie Hayer ha provato a richiamare tutti alla responsabilità: “Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e riunirsi attorno a un tavolo per trovare un accordo. In ogni caso vedo che i partner europei continuano ad appellarsi alla leadership di Macron”.

I popolari, più che speranzosi, sembrano preoccupati. Le possibili dimissioni di Macron metterebbero in crisi l’asse franco‑tedesco caro a von der Leyen. In conferenza stampa il presidente Manfred Weber spera ancora in un patto in extremis: “Confermo l’approccio dei Repubblicani francesi (nello stesso gruppo politico di Weber, ndr) di voler ricompattare la situazione, cercando, con il dialogo, di risolvere la crisi”.

Un’analisi più lucida e conclusiva la forniscono i Verdi. Bas Eickhout, co‑presidente del gruppo, ha denunciato come il clima politico francese sia troppo polarizzato. “La Francia è combattuta da due estremi, potrebbe essere contagioso”, ha avvertito Eickhout, aggiungendo infine: “Il Continente ha bisogno di una Francia forte. L’instabilità politica è preoccupante”.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia