Giro del mondo con i profumi: Pitti Fragranze apre all’Estremo Oriente

Settembre 16, 2025 - 04:30
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Giro del mondo con i profumi: Pitti Fragranze apre all’Estremo Oriente

Quando si parla di profumi di nicchia, il nesso più esplicito e immediato è quello con il Medio Oriente. Il mondo arabo che vanta tradizioni olfattive millenarie e terre ricche di ingredienti profumati. Fragranze sontuose, riti che celebrano da sempre l’arte del layering, per uomo e per donna. Ma il viaggio olfattivo parte ora da terre ancora più lontane ed estreme: come l’India, la Corea, il Giappone. Sono questi territori ad aver dato una svolta a Pitti Fragranze 2025.

Rosa d’autunno: i profumi da indossare ora

La 23esima edizione della manifestazione fiorentina dedicata alla profumeria artistica e di nicchia, è stata una scoperta di jus dell’oriente estremo.

Il Giappone di Setchu

Nel nostro viaggio olfattivo in Estremo Oriente, si parte dal Giappone di Setchu. Il brand di moda unisce un nuovo capitolo alla sua esplorazione sospesa tra il Paese del Sol Levante e l’Occidente. Una ricerca di armonia ed equilibrio, gioia e forza che si esprime ora in composizioni olfattive artistiche.

Satoshi Kuwata – Courtesy Press Office

Sono le cinque fragranze che il designer Satoshi Kuwata, founder del brand, ha creato con la collaborazione di Julie Massé, talentuosa profumiera. Composte come origami, giocano e seducono, ed esprimono la personalità di chi le indossa. “Con Julie Massé sono riuscito a realizzare un sogno lungo una vita”, ha spiegato Kuwata, “sono stato fortunato ad incontrarla, a Parigi. Con lei ho condiviso tutto quello che mi passava per la testa. La sintonia è stata immediata, dato che Julie ha vissuto parte della sua infanzia in Giappone”. I profumi Setchu sono la realizzazione in note delle memorie infantili di Kuwata (compreso l’odore particolare di un pesce tipicamente giapponese che lui amava pescare…).

Tatami di Setchu – Courtesy Press Office

“La felicità per me ha il profumo delle estati passate a pescare, quando ero piccolo”, afferma emozionato Satoshi Kuwata.

Profumi coreani: attrazione istantanea

La manicure coreana, l’haircare coreana, per non parlare della skincare. Esiste un ambito delle bellezza nel quale la Corea non sia un punto di riferimento contemporaneo? Anche i profumi coreani dicono la loro, ora. Il fenomeno dei K-perfumes è qui, pronto per esplodere. Protagonista di Pitti Fragranze 2025, ci trasporta in jus creati a Seoul e nei suoi dintorni. Le fragranze hanno, per questa parte del mondo in netta espansione, un significato spirituale e mistico. Ma sono anche, semplicemente, strumenti di benessere. A partire da borntostandout, fino a nuove realtà appena scoperte. Come Pesade, Kintsugi Perfumes (entrambi distribuiti da Calé) e Organ Tale.

Courtesy Press Office

Il profumo in Corea è qualcosa di introspettivo. Un qualcosa che si indossa per se stessi. Una scia personale di espressione e cura di sé. Fragranze che raccontano storie e mondi invisibili. I jus coreani sono accumunati anche da un’estetica minimalista e avanguardista. L’immagine, tra flacone e decorazione e lettering, è importante quando il jus contenuto.

India: nuovi profumi di nicchia dalla terra madre

In un territorio come quello indiano, terra di origine delle spezie e dei legni e dei fiori più utilizzati da sempre per la creazione di profumi, è curioso sapere che l’arte profumiera non è così affermata. Esiste, ma non a livelli alti e artistici. E quando si tratta di acquistare un profumo costoso, gli abit\anti preferiscono, optare per jus dei grandi marchi: da Dior a Chanel. Eppure è dall’India che partivano, secoli fa, le carovane e le navi cariche di aromi (chiodi di garofano, cannella, pepe nero, cardamomo, calamo etc) e dirette in Medio Oriente, in Egitto e dai Greci e dai Romani. Percorsi che costeggiavano la penisola indiana appoggiandosi ai porti di cui era punteggiata la costa.

Alcuni nuovi brand sono nati per celebrare la tradizione olfattiva di questa terra estesa dell’Asia meridionale. A Pitti Fragranze 2025, abbiamo incontrato il brand Param Sara. Ogni fragranza è centrata su un ingrediente cult di questo Paese. Dall’incenso al marigold (fiore principe dei festival religiosi indiani,) al legno di sandalo, dal gelsomino sambac al black tea.

Nei giorni della manifestazione, un altro brand indiano si è fatto conoscere: Sasva Parfums, una moderna realtà profumiera che rappresenta tutta la sensualità e i contrasti dell’India contemporanea. Il nome è una parola che in sanscrito significa lodevole, eccellente. Il logo è il fiore di loto, simbolo di coscienza e spirito universale. Al centro delle composizioni, ci sono gli ingredienti che l’India per millenni ha distillato: fiori, spezie, resine. Dalla rosa di Kannauj allo zafferano del Kashmir, dal sandalo di Mysore etc.

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Redazione Redazione Eventi e News