“I am”, a Roma la mostra di Luisa Menazzi Moretti: volti e storie di migranti

Ottobre 1, 2025 - 16:30
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“I am”, a Roma la mostra di Luisa Menazzi Moretti: volti e storie di migranti

Roma, 30 set. (askanews) – Un volto che ti guarda, uno sguardo che ti interroga, un oggetto che racchiude una vita. Sbarca a Roma “Io sono, I am”, il progetto fotografico di Luisa Menazzi Moretti che il 2 ottobre 2025 alle ore 18.00 si inaugura al Foyer del Teatro Palladium in via Bartolomeo Romano 8. L’evento è organizzato dall’Università Roma Tre nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata della memoria e dell’accoglienza e la mostra è prodotta dalla Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata, cooperativa Il Sicomoro e Arci Basilicata.

La mostra porta con sé venti grandi ritratti fotografici di rifugiati e richiedenti asilo, venti persone accolte nei centri SPRAR della Basilicata durante la prima metà del 2017, provenienti da sedici Paesi – Afghanistan, Pakistan, Siria, Nepal, Libia, Gambia, Nigeria, Senegal, Egitto, Congo, Mali, Costa d’Avorio, Eritrea ed Etiopia. Uomini e donne costretti a fuggire, a lasciare dietro di sé terre, case, affetti e certezze, ma non la propria identità. Le fotografie, caratterizzate da una rigorosa compostezza formale, si susseguono in sequenza come in una galleria di famiglia. Non ci sono qui antichi avi, fondatori di dinastie o progenitori di stirpi illustri: ci sono persone comuni, che la violenza, la guerra, le persecuzioni e la povertà hanno costretto a un destino di migrazione forzata. La stessa cura che un tempo la borghesia o l’aristocrazia riservavano ai propri ritratti ufficiali diventa, nell’opera di Menazzi Moretti, gesto di restituzione di dignità, atto di riconoscimento di chi altrimenti rischierebbe di rimanere invisibile.

Ogni ritratto è accompagnato da una storia e da un oggetto-simbolo che diventa segno concreto di una vicenda unica: un sasso dipinto che ha salvato dalla lapidazione, una candelina azzurra che celebra il compleanno di un figlio sottratto al terrorismo, un libro dalle pagine bianche che allude a storie ancora da scrivere. La mostra è dunque non solo una galleria di volti, ma una galleria di narrazioni, ciascuna diversa, tragica, densa, che l’autrice ha raccolto con ascolto paziente e partecipe.

“Io sono, I am” non è un progetto chiuso, ma un racconto aperto: ogni fotografia porta con sé l’eco di parole che continuano a generarsi, come capitoli di libri ancora da comporre. Così lo spettatore non è chiamato soltanto a guardare, ma anche ad ascoltare, a immaginare, a completare con la propria sensibilità le pagine mancanti. È un lavoro che invita a fermarsi e a riconoscere nell’altro non un numero, non un flusso indistinto, ma una persona.

La mostra, premiata all’International Photography Awards di New York nel 2017 e presentata al Sarajevo Festival Arts and Politics nel 2019, ha già fatto tappa a Matera, Potenza, Lecce e Napoli, e Milano. Oltre all’esposizione, il progetto comprende un video (riconosciuto con il premio “One Eyeland Bronze”), un libro edito da Giunti e una guida didattica pensata per le scuole, strumenti che ampliano la portata del lavoro trasformandolo in occasione di riflessione collettiva e di educazione ai diritti umani.

L’inaugurazione sarà introdotta da Anna Lisa Tota, Prorettrice Vicaria di Roma Tre, Marco Catarci, Prorettore alla Terza Missione, Luca Aversano, Direttore del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, Francesca Iannelli, Università Roma Tre, e Valerio Giambersio, Direttore della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata, insieme all’artista.

Con “Io sono, I am”, Luisa Menazzi Moretti firma un lavoro che si colloca tra fotografia, memoria e impegno civile. La forza dei suoi ritratti sta nell’equilibrio tra estetica e testimonianza, tra compostezza formale e vibrazione emotiva: sono immagini che guardano lontano, che si impongono silenziose e allo stesso tempo potenti, che restituiscono la possibilità di pensare ai migranti come a individui prima che a categorie. Persone che ci dicono, con uno sguardo diretto e senza mediazioni: “Noi siamo, noi ci siamo. Ascoltateci.”

[Un progetto di venti ritratti fotografici di rifugiati e richiedenti asilo affiancati dalle storie di ognuno di loro|PN_20250930_00115|gn00 rg08|https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/09/20250930_191146_8F68D923.jpg|30/09/2025 19:11:54|”I am”, a Roma la mostra di Luisa Menazzi Moretti: volti e storie di migranti|Cultura|Cultura, Lazio]

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia