Il blocco alle telefonate moleste sta funzionando oppure no?

Novembre 20, 2025 - 10:30
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Il blocco alle telefonate moleste sta funzionando oppure no?

lentepubblica.it

Il secondo blocco al telemarketing selvaggio e alle conseguenti telefonate moleste annunciato la scorsa primavera dall’Agcom, l’Autorità garante per le Comunicazioni è entrato in vigore: ma sta funzionando oppure no? A quanto pare, dalle segnalazioni che ci arrivano, la risposta è negativa.


Ogni giorno, numerosi cittadini ricevono chiamate di telemarketing non richieste, spesso insistenti e talvolta aggressive, destinate a promuovere prodotti o servizi di vario tipo.

In risposta a questa situazione, l’Autorità per le Comunicazioni (Agcom) ha annunciato lo scorso anno un nuovo intervento per limitare il fenomeno, estendendo il blocco alle chiamate moleste anche ai numeri mobili.

Ne abbiamo parlato in queste ore in questo approfondimento curato dal nostro collaboratore Fabio Ascenzi: https://lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/parte-secondo-stop-telefonate-moleste-ora-della-verita/.

Sembrerebbe una rivoluzione ben gradita ai cittadini. Ma funzionerà? E sopratutto sta già funzionando a poche ore dal suo lancio?

Il blocco alle telefonate moleste sta funzionando oppure no?

A quanto pare non sembrerebbe. Nel giorno di lancio di questa iniziativa, infatti, alcuni utenti ci hanno scritto lamentandosi che le telefonate continuano ad arrivare, sia da prefissi presunti italiani, sia da prefissi stranieri.

Fn dal primo giorno di attivazione, vale a dire la mattinata odierna, non sono mancati i segnali di criticità. Diversi utenti hanno segnalato di continuare a ricevere chiamate provenienti sia da prefissi italiani che stranieri. Questo fenomeno è reso possibile da una tecnica chiamata tele-spoofing, che consente di falsificare il numero visibile sul display del telefono. In altre parole, una chiamata in arrivo dall’estero può apparire come se provenisse da un numero italiano, aumentando così le probabilità che la persona risponda.

Tra i vari screen ricevuti vi postiamo qui di seguito uno a titolo esemplificativo: chiamata con numero italiano ma proveniente dall’estero, ricevuta da un nostro lettore proprio questa mattina.

Lo scetticismo delle Associazioni dei Consumatori

Nonostante l’implementazione del blocco automatico per i cellulari, le associazioni dei consumatori restano scettiche sull’efficacia reale del provvedimento. Secondo Codacons e Adico, organizzazioni storicamente impegnate nella tutela degli utenti, il filtro anti-spoofing può portare qualche miglioramento, ma non risolverà il problema alla radice. I motivi sono molteplici: esistono interessi economici rilevanti dietro alle attività di telemarketing, che coinvolgono non solo le aziende, ma anche numerosi posti di lavoro. Chiudere completamente i “rubinetti” delle chiamate commerciali significherebbe mettere a rischio decine di migliaia di operatori e professionisti del settore, con conseguenze non trascurabili per l’economia.

Inoltre, il nuovo intervento si concentra principalmente su due tipologie di chiamate: quelle provenienti dall’estero ma mascherate con numeri italiani, e quelle di telemarketing nazionale già identificate come moleste. Ciò significa che non verranno bloccate le chiamate legittime dei call center italiani, né quelle effettuate da operatori esteri con numeri esteri o da strutture straniere con sede in Italia. In pratica, una parte significativa delle telefonate commerciali continuerà a raggiungere i cittadini, alimentando la sensazione di inefficacia della misura.

Un’altra criticità riguarda la tecnologia stessa del tele-spoofing. Nonostante i progressi nella rilevazione dei numeri falsificati, i sistemi non sono ancora infallibili. Gli operatori telefonici devono continuamente aggiornare algoritmi e database per intercettare nuovi numeri contraffatti. Questo lavoro incessante comporta costi elevati e non sempre riesce a impedire che alcune chiamate indesiderate raggiungano comunque gli utenti. L’evoluzione delle tecniche di mascheramento dei numeri rende, di fatto, una corsa continua tra chi cerca di filtrare e chi tenta di eludere il filtro.

Aspetto sociale e psicologico della questione

Le telefonate indesiderate non sono solo un fastidio, ma possono generare stress e insicurezza, soprattutto tra le persone più vulnerabili, come anziani o cittadini meno esperti in materia digitale. Ogni chiamata sospetta provoca incertezza: rispondere potrebbe comportare rischi, mentre ignorare potrebbe significare perdere un’opportunità legittima. In questo contesto, la percezione del blocco come “parziale” o inefficace rischia di aumentare la frustrazione degli utenti.

Per ora, dunque, il blocco anti-spoofing rappresenta più un tentativo di contenimento che una soluzione definitiva. La strada verso un sistema davvero protettivo appare ancora lunga, e resta da vedere se le successive evoluzioni tecnologiche e normative riusciranno finalmente a mettere un freno concreto al telemarketing selvaggio. Nel frattempo, gli italiani continueranno a fare i conti con il telefono che squilla senza sosta, tra numeri sconosciuti e prefissi ingannevoli, sperando in un giorno in cui rispondere non significherà più rischio di fastidio o truffa.

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Redazione Redazione Eventi e News