Il Consiglio dei ministri approva la Manovra da 18,7 miliardi: sostegno a famiglie, imprese e sanità

Il Consiglio dei ministri approva la legge di Bilancio 2026 per un valore complessivo di 18,7 miliardi di euro. Si tratta di “una Manovra molto seria ed equilibrata”, ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, elencando le quattro principali priorità: famiglie e natalità, tutela del potere d’acquisto, imprese e sanità. Per le famiglie sono stanziati circa 1,6 miliardi di euro in più, mentre per le imprese sono previsti circa 8 miliardi di euro di investimenti. Nessuna tassazione sugli extraprofitti delle banche ma nelle coperture della Manovra, “c’è un importante contributo degli istituti bancari e assicurativi, che voglio ringraziare. Ci sono state lunghe interlocuzioni” ma “abbiamo trovato una disponibilità che non era scontata”, ha precisato la presidente del Consiglio. Per il sistema bancario e assicurativo “non temo un contraccolpo, non c’era un intento punitivo”, ha rimarcato. Meloni ha poi evidenziato come il governo si sia concentrato “sull’aumento dei contratti per i redditi più bassi. Il problema dei salari non si risolve da un giorno all’altro, ma con questo governo sono ripresi a crescere più dell’inflazione. Insomma, la strategia del governo sta dando i suoi frutti”.
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L’incremento delle spese per la difesa “verrà coperto con misure aggiuntive rispetto alla legge di Bilancio”. Con le risorse stanziate per la sanità, invece, “vogliamo assumere circa 6.300 infermieri e ulteriori mille medici” oltre ad “aumentare le buste paga degli infermieri, dei medici e del personale sanitario”, ha annunciato Meloni. A fine legislatura, “se manteniamo gli impegni, le risorse aggiuntive per la sanità saranno circa di 30 miliardi di euro”. La presidente del Consiglio ha quindi ringraziato la maggioranza “per la compattezza” e per aver lavorato “guardando al risultato”. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si è detto soddisfatto per la “pace fiscale” in Manovra: “è prevista la rottamazione di tutte le cartelle esattoriali dell’Agenzia delle entrate fino a tutto il 2023. Con questa norma parliamo a una platea di 16 milioni di italiani, escludendo chi non ha fatto la dichiarazione dei redditi. Nove anni di rate tutte uguali, senza una maxi rata di ingresso e senza le sanzioni”. Anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso soddisfazione per la condivisione della Manovra e l’attenzione “al ceto medio, ai salari più poveri, alle imprese e alla sanità”.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è soffermato sull’impatto delle misure adottate sul sistema bancario, definendolo “accettabile”. “In parte sono misure concordate, in parte le accettano a malincuore”, ha fatto presente. Il contributo “è un mix di misure di carattere strutturale e congiunturale” che comprende “la possibilità di liberare” le riserve poste a capitale con la legge del 2023, “l’aumento dell’Irap, un nuovo regime di deducibilità dei crediti dubbi che vengono spalmati su più esercizi e la limitazione del riporto fiscale delle perdite”. Alla domanda su quale saranno le decisioni degli istituti in merito alla misura che permette di pagare un’aliquota fiscale ridotta per svincolare il capitale posto a riserva con la legge del 2023, Giorgetti ha replicato: “Le banche faranno le loro valutazioni in base ai risultati di quest’anno che però mi sembra vadano bene”. “Il rischio che queste risorse non arrivino c’è sempre”.
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