Il Parco della Maremma si fa più grande, in progetto ampliamento da 1.700 ettari

Settembre 17, 2025 - 08:30
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Il Parco della Maremma si fa più grande, in progetto ampliamento da 1.700 ettari

 

Il Parco regionale della Maremma punta a crescere di circa 1.700 ettari, dagli attuali confini fino al ponte Tura, nell’area della golena del fiume Ombrone. «Un’operazione in cui tutti vincono e nessuno subisce, perché – spiega il presidente del Parco, Simone Rusci – interessa un’area già tutelata e fortemente vincolata ai sensi del d.lgs. 42/2004 il cosiddetto ‘Codice del paesaggio’ soggetta, inoltre, a pericolosità idraulica, dato che si tratta della golena del fiume. Una zona inedificabile e di difficile gestione, dove si assiste purtroppo, anche a fenomeni di degrado. Se il progetto che abbiamo elaborato sarà approvato dalla Regione, la città di Grosseto non potrà che trarne benefici».

Non ci saranno modifiche particolari per chi, in quei terreni, svolge attività agricola: «Il progetto è stato concertato con le associazioni agricole e le aziende che rappresentano e, proprio grazie alle loro osservazioni, abbiamo deciso di deperimetrare dalla proposta tutti gli edifici e gli immobili e quindi i nuclei aziendali; la normativa agricola che sarà applicata, se quell’area entrerà a far parte del Parco della Maremma, è analoga a quella adesso in vigore», precisa Rusci. «Inoltre – continua il presidente – la presenza del Parco non determinerà certo l’aumento del numero dei predatori: i lupi, mi si permetta una battuta, non leggono i cartelli e quindi, presumibilmente, quelli che ci sono oggi saranno presenti anche domani. E per quelli che si suppone siano presenti non si può, pur essendo oggi al di fuori di un’area protetta, procedere con l’abbattimento. quello che sicuramente cambierà sarà il monitoraggio di questa specie, perché con la presenza dell’ente Parco potremmo avere una più ampia conoscenza della reale situazione e, quindi, compiere anche azioni di cattura o contenimento. A questo si aggiunge una maggiore celerità nell’indennizzo di eventuali danni rispetto all’area aperta, perché le procedure attuate dal Parco sono più snelle e veloci».

Per quanto riguarda la pesca, questa sarà consentita come lo è, se pur regolamentata, all’interno del Parco. Mentre per quanto riguarda la caccia, l’ente ha portato avanti un confronto con alcune associazioni venatorie per fare di quella zona un’area di ripopolamento della starna italica.

«Sulla fruibilità dell’area da parte di persone e animali domestici – conclude Rusci – crediamo che il progetto possa solo portare benefici: si potrà continuare ad accedere gratuitamente all’area, in un ambiente che, speriamo, sarà più sicuro e meno degradato. E sarà possibile e valutabile anche l’introduzione di cani. Oltre a questo, avremo la possibilità di legare le aree del Parco alle tante attività di rango urbano, come quelle delle scuole e della cittadinanza in generale, che potrà beneficiare di un parco agricolo e riappropriarsi di una zona che è in stretto collegamento con la città».

 

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia