Interpretare il disegno: viste, codici e logica dei complessivi


Viste corrette, disegni coerenti, codici strutturati. il metodo prima del mouse. Prosegue la rubrica curata da Bartolomeo Porcheddu, referente ufficio tecnico e quality manager della C.L. Srl di San Pietro in Casale (BO).
Chi lavora in ufficio tecnico lo sa: il primo impatto con un disegno nuovo è sempre un momento delicato.
Viste europee o americane? Quote in millimetri o in pollici? Basta un simbolo nel cartiglio per capire subito da che parte del mondo arriva il file… e se stiamo lavorando con misure oggettive o con pollici presi dal dito di un nano da giardino o di un giocatore di basket alto due metri.
Non è solo una questione di viste, serve anche un occhio veloce per accorgersi se la tavola corrisponde davvero al 3D perché, se qualcosa non torna tra ciò che è modellato e ciò che è messo in tavola, i problemi arrivano dritti in officina.
E se il pezzo fa parte di un complessivo? Allora diventa fondamentale capire come è strutturata la codifica, distinguere il codice padre dai sottocodici, e sapere quanti pezzi servono davvero per ogni assieme.
In questo capitolo affrontiamo i punti centrali della tabella (scaricabile dal QR code a fine articolo): quelli in cui si inizia davvero a “leggere” il disegno con spirito critico, e si gettano le basi per un flusso di lavoro coerente tra ufficio tecnico, officina e preventivazione.
Le viste sono europee o americane?
Quando si parla di verifica delle viste ISO/ASME, scatta subito uno stress test culturale: da un lato abbiamo l’Europa che ragiona in millimetri e chilometri, dall’altro gli Stati Uniti che usano pollici e miglia e per noi italiani “miglio” resta prima di tutto un cereale!
In ufficio tecnico può capitare di ricevere tavole in terza angolazione (ASME Y14.3), specialmente se siete nel circuito di fornitura di clienti provenienti da oltreoceano.
In questi casi, le quote sono espresse in “inches” e ti viene il dubbio che il pollice sia quello del progettista di turno.
Quando il disegno approda in officina, facciamo in modo che le viste siano in prima angolazione (ISO 5456-2). Basta un’occhiata al simbolo nel cartiglio e una rapida conversione delle unità per adattare le viste al nostro metodo di lavoro.
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