Israele ha lanciato l’offensiva per occupare Gaza City

Settembre 16, 2025 - 14:30
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Israele ha lanciato l’offensiva per occupare Gaza City

Israele ha lanciato nella notte di lunedì l’offensiva di terra su Gaza City mentre la città veniva colpita da bombardamenti senza tregua. Colonne di carri armati sono entrate nel centro urbano dopo ore di attacchi aerei che hanno raso al suolo interi edifici. Testimoni citati da Al Jazeera parlano di un fuoco «pesante e incessante», di famiglie intrappolate sotto le macerie, di migliaia di persone costrette a fuggire verso sud lungo la strada costiera di Al Rashid, congestionata da auto, carretti, biciclette e gruppi a piedi.

Secondo il ministero della Sanità di Gaza, controllato dal gruppo terroristico palestinese Hamas, dall’inizio della guerra quasi due anni fa i morti palestinesi hanno raggiunto quota sessantacinquemila, la maggior parte donne e bambini. Israele sostiene che l’operazione ha come obiettivo lo smantellamento dell’infrastruttura militare di Hamas, accusata di utilizzare i grattacieli della città come basi operative. Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che «Gaza è in fiamme» e che l’esercito «colpisce con pugno di ferro l’infrastruttura terroristica».

Prima dell’attacco di terra, i vertici della sicurezza israeliana avevano sconsigliato a Benjamin Netanyahu di procedere, avvertendo che l’operazione avrebbe potuto fallire nel suo obiettivo dichiarato, costare pesanti perdite all’esercito, compromettere la vita degli ostaggi e obbligare Israele a un’amministrazione diretta dei due milioni di abitanti di Gaza. Le famiglie degli israeliani ancora prigionieri hanno accusato il premier israeliano di «sacrificarli per calcoli politici», protestando davanti alla residenza ufficiale a Gerusalemme.

La decisione è arrivata poche ore dopo la visita del segretario di Stato americano Marco Rubio, che ha ribadito il sostegno dell’amministrazione Trump. «Pensiamo di avere una finestra molto breve in cui un accordo può essere raggiunto. La nostra prima scelta resta una soluzione negoziata, ma dobbiamo essere pronti alla possibilità che non accada» ha detto Rubio, sottolineando che Hamas ha ormai giorni o settimane per accettare un’intesa. Donald Trump, con un messaggio su Truth Social, ha avvertito Hamas di non usare gli ostaggi come scudi umani: «Questa è un’atrocità umana come poche volte viste. Non lasciate che accada o tutte le scommesse saranno annullate. Rilasciate subito tutti gli ostaggi». Netanyahu ha ringraziato l’ex presidente per il suo «sostegno incrollabile».

Le organizzazioni umanitarie denunciano il rischio di un collasso totale. Medici Senza Frontiere ha definito l’operazione «la distruzione sistematica di un popolo», sottolineando che molti civili non hanno la possibilità di fuggire a causa di malattia, disabilità o ferite, e che chi riesce a spostarsi trova solo aree sovraffollate e prive dei beni essenziali. Le Nazioni Unite stimano che più di un milione di persone siano a rischio immediato, mentre in alcune zone della Striscia si registra già carestia.

Sul fronte diplomatico, il Lussemburgo ha annunciato che riconoscerà lo Stato di Palestina all’Assemblea generale delle Nazioni Unite di questo mese, aggiungendosi a Francia, Australia, Canada e Regno Unito. Attualmente centoquarantasette paesi membri dell’Onu hanno già compiuto questo passo.

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Redazione Redazione Eventi e News