La Banca del Giappone lascia i tassi invariati, yen in calo sul dollaro
La Banca del Giappone (BoJ) ha mantenuto invariato il tasso di riferimento allo 0,5 per cento per la sesta volta consecutiva al termine della riunione tenuta oggi, confermando un atteggiamento prudente sull’inflazione e sull’impatto dei dazi commerciali imposti dal presidente statunitense Donald Trump. La decisione, ampiamente prevista dagli economisti, riflette l’incertezza sull’economia Usa e sugli effetti delle politiche espansive del nuovo governo di Sanae Takaichi. Due dei nove membri del consiglio della banca centrale avevano nuovamente proposto un rialzo, sostenendo che l’obiettivo di stabilità dei prezzi fosse ormai raggiunto e che i rischi inflazionistici fossero in aumento.
Nella sua nota, l’istituto ha ribadito che “resta elevata l’incertezza sull’andamento delle economie estere e dei prezzi” e che continuerà a monitorare gli effetti delle politiche commerciali sui mercati finanziari e valutari. La decisione ha spinto lo yen ad un ribasso dello 0,7 per cento sul dollaro. La BoJ ha alzato i tassi tre volte da quando ha posto fine ai tassi negativi nel marzo 2024, ma il ciclo di normalizzazione è sospeso da inizio anno a causa delle tensioni tariffarie con Washington.
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