La condanna della Corte Suprema brasiliana nei confronti di Jair Bolsonaro

Ventisette anni e tre mesi di carcere. È la condanna inflitta dalla Corte Suprema brasiliana nei confronti dell’ex presidente Jair Bolsonaro per il tentato golpe dopo la sconfitta elettorale del 2022. Anche sette suoi collaboratori sono stati giudicati colpevoli, tra cui Paulo Sérgio Nogueira, ex ministro della Difesa. La decisione è stata presa da quattro giudici su cinque incaricati di esaminare il caso.
Bolsonaro, che ha settant’anni, potrebbe quindi affrontare una lunga pena detentiva, ma è probabile che i suoi avvocati riescano a ottenere i domiciliari aggrappandosi ai problemi di salute dell’ex presidente autoritario. Oltre al tentativo di realizzare un colpo di Stato, Bolsonaro è stato giudicato colpevole dei reati di criminalità organizzata, abolizione violenta dello Stato di diritto, danneggiamento aggravato e deterioramento del patrimonio storico.
Nella storia del Brasile ci sono stati almeno quindici colpi di Stato, tentati o realizzati: è la prima volta che i leader di queste azioni sono stati condannati in via definitiva. «Bolsonaro – scrive il New York Times – ha galvanizzato un movimento di destra che ha trasformato il Brasile in una Nazione più polarizzata e, per certi versi, conservatrice, ma la sua condanna ora lascia la destra senza un leader chiaro».
La sentenza potrebbe tuttavia inasprire i rapporti tra Brasile e Stati Uniti, con Donald Trump che si era più volte espresso a favore del ritiro delle accuse contro Bolsonaro. Anche lui, proprio come l’ex presidente del Brasile, si sente perseguitato politicamente per aver tentato di ribaltare un risultato elettorale indigesto. Per fare pressione sul governo brasiliano, Trump aveva sanzionato uno dei giudici della Corte Suprema e approvato dazi al cinquanta per cento sui prodotti provenienti dal Brasile.
Il giudice Alexandre de Moraes ha paragonato Bolsonaro a un boss mafioso e detto che «non c’è alcun dubbio» che lui abbia organizzato e guidato il colpo di Stato, ancora prima di perdere ufficialmente le elezioni presidenziali del 2022 contro Lula. Secondo la Corte, Bolsonaro e i suoi collaboratori hanno persino pianificato l’assassinio del candidato di sinistra. L’ex presidente, che rimarrà ai domiciliari in attesa del ricorso, ha negato tutte le accuse.
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