Leading Through the Unexpected: guidare nell’incertezza tra visioni, coraggio e strategie dell’imprenditoria italiana

Si è svolto il 24 settembre 2025 presso la suggestiva cornice del Duomo Space l’evento “Leading Through the Unexpected”, un appuntamento realizzato da WOBI in collaborazione con Forbes Italia. Il Duomo Space, nel cuore del centro storico milanese, si è confermato ancora una volta luogo simbolo di incontro tra visione e innovazione, perfettamente coerente con la tematica della serata: esplorare il significato della leadership in un mondo dominato dall’incertezza.
A moderare l’evento è stato il giornalista di Forbes Italia Lucrezia Van Stegeren, che ha aperto i lavori con un messaggio chiaro: “Viviamo in un’epoca di trasformazioni rapide, spesso inattese, dove lo scenario economico, tecnologico e sociale cambia a una velocità che fino a pochi anni fa era inimmaginabile”. In questo contesto, ha sottolineato, la leadership richiede oggi coraggio, adattabilità e capacità di leggere l’imprevisto come opportunità.
A dare il via agli interventi è stata Ana Mazzeo, managing director di WOBI Italia, seguita da Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work Institute Italia. Zollo ha illustrato i risultati di una recente ricerca condotta su oltre 25.000 lavoratori in 19 paesi europei, sottolineando come l’esperienza positiva sul luogo di lavoro sia strettamente correlata alla produttività. “Se una persona è mediamente contenta di ciò che fa, è un filo più produttiva di una persona che invece non lo è per nulla” ha affermato, evidenziando l’urgenza di migliorare il benessere organizzativo come leva strategica per la competitività delle imprese.
Leadership italiana: sfide e opportunità
Il primo panel, dal titolo “Leadership italiana: sfide e opportunità”, ha visto il confronto tra tre voci autorevoli provenienti da ambiti diversi ma complementari: Cesare Carcano, presidente di Casaforte Self Storage, Francesca Moriani, ceo di Var Group, e Stefano Caselli, dean della SDA Bocconi School of Management.
Il dibattito si è aperto con una riflessione sul ruolo dell’Italia come contesto unico per fare impresa: pieno di creatività e talento, ma anche complesso e frammentato. Stefano Caselli ha analizzato la situazione dal punto di vista finanziario, sottolineando che “la nostra straordinaria capacità di resistere alle difficoltà ci ha messo oggi in una posizione di vantaggio rispetto ad altri mercati europei”. Ha aggiunto: “C’è un’apertura di credito che dobbiamo saper cogliere. Serve più fiducia e meno pessimismo, perché gli italiani sono straordinariamente bravi a denegare le evidenze”.
Francesca Moriani ha evidenziato la forza del tessuto imprenditoriale italiano ma anche la necessità di superare il cosiddetto “nanismo imprenditoriale”: “Abbiamo talento, reattività e spirito imprenditoriale, ma facciamo ancora fatica a fare sistema. Se continuiamo a guardare nel nostro orticello, sprecheremo gran parte del potenziale del Paese”.
Cesare Carcano ha raccontato la propria esperienza pionieristica nel settore del self storage, introdotto in Italia oltre 25 anni fa: “Mi dicevano: se è una cosa così bella, perché nessuno l’ha ancora fatta? Io non avevo una risposta, ma avevo entusiasmo. E questo ha fatto la differenza”.
Resilienza e cultura organizzativa
Il secondo panel, dedicato a “Resilienza e cultura organizzativa”, ha messo in luce le dinamiche interne che permettono alle aziende di affrontare l’imprevisto e di rigenerarsi.
Stefano Caselli ha parlato del ruolo delle scuole di management come SDA Bocconi nell’allenare i giovani leader alla resilienza: “Non esiste un finale già scritto. Il nostro compito è aiutare i ragazzi a tenere tutte le strade aperte e affrontare il mondo con spirito critico e consapevolezza”.
Cesare Carcano ha condiviso la filosofia di Casaforte: “Abbiamo coniato il termine ‘risolucenza’, un mix di resilienza e risolutezza. Dalla difficoltà si può trarre una spinta verso il cambiamento, verso il progresso”. Ha poi raccontato come uno dei suoi collaboratori, assunto come tecnico informatico, oggi sia diventato amministratore delegato: “Se condividi il sogno, le persone lo fanno proprio. E lo trasformano in realtà”.
Francesca Moriani ha portato l’esempio di Var Group: “La motivazione è sopravvalutata. La vera forza sta nella disciplina, nella chiarezza degli obiettivi e nella capacità di agire anche senza avere tutte le risposte”. L’azienda ha scelto di decentralizzare il potere decisionale, affidando a chi è più vicino al problema il compito di risolverlo: “Meglio chiedere scusa che permesso. L’errore va valorizzato, non punito”.
Leadership nell’incertezza globale
Nel terzo panel, intitolato “Leadership nell’incertezza globale”, il focus si è spostato sulle dinamiche internazionali.
Stefano Caselli ha sottolineato l’importanza della formazione continua e della ricerca applicata: “Le business school devono pensare per gli altri, ascoltare il mercato e accompagnare le organizzazioni in un viaggio condiviso”.
Cesare Carcano ha raccontato come l’esperienza con FEDESSA, la federazione europea del settore, abbia rafforzato la sua capacità di leadership: “Servono empatia e velocità. In contesti incerti non bisogna avere tutte le risposte, ma il coraggio di agire e correggersi in corsa”.
Francesca Moriani ha parlato dell’internazionalizzazione di Var Group, sottolineando che “l’espansione comporta inevitabilmente sfide impreviste, ma ci ha insegnato il valore della flessibilità e della collaborazione”.
Valori, visione e futuro
L’ultimo panel, dal titolo “Valori, visione e futuro”, ha chiuso la serata con uno sguardo al lungo termine.
Stefano Caselli ha posto l’accento sull’importanza di non incasellare il futuro: “Il mindset più prezioso per un leader di domani è la capacità di pensare senza schemi prestabiliti”.
Francesca Moriani ha evidenziato il ruolo dei valori come bussola: “Nelle fasi di crisi, dobbiamo restare fedeli alla nostra identità. Il rispetto, l’etica e la responsabilità non sono negoziabili”.
Cesare Carcano ha concluso con una riflessione sulle scelte coraggiose: “Oggi sono disposto a correre rischi che dieci anni fa non avrei considerato. L’esperienza ti insegna che anche l’incertezza può essere una risorsa”.
A chiusura dell’evento, un ringraziamento sentito a tutti gli sponsor che hanno reso possibile questa serata di confronto e ispirazione. Come da tradizione, la serata si è conclusa con un networking dinner, occasione preziosa per approfondire le relazioni e favorire nuove sinergie tra leader, imprenditori e professionisti.
L’articolo Leading Through the Unexpected: guidare nell’incertezza tra visioni, coraggio e strategie dell’imprenditoria italiana è tratto da Forbes Italia.
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