Leone XIV: “La dignità del lavoro e della preghiera siano la vostra forza”

Ottobre 18, 2025 - 15:30
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Leone XIV: “La dignità del lavoro e della preghiera siano la vostra forza”

Nell’Aula Paolo VI, Papa Leone XIV ha accolto in Udienza i partecipanti al Giubileo di Rom, Sinti e Caminanti, giunti a Roma da tutta Europa come “pellegrini di speranza”. Nel suo discorso, il Pontefice ha esortato le comunità a confidare in Dio e a testimoniare la fede attraverso opere concrete, sottolineando la dignità del lavoro e della preghiera come strumenti per superare diffidenze e paure. Nel dialogo con i giovani, ha invitato a essere “amici di Gesù” e promotori di pace, ribadendo il valore del rispetto e della fraternità universale. La cerimonia si è conclusa con l’incoronazione della Madonna Regina dei Rom e dei Sinti.

Le parole del Santo Padre

Questa mattina, nell’Aula Paolo VI, Papa Leone XIV riceve in Udienza i partecipanti al Giubileo di Rom, Sinti e Caminanti. “Siete venuti a Roma da tutte le parti d’Europa, come pellegrini di speranza. La vostra presenza ci ricorda che la speranza è itinerante. Oggi ci sentiamo tutti rimessi in cammino, la vostra fede forte, la speranza incrollabile in Dio solo, la solida fiducia che non cede alle fatiche di una vita spesso ai margini della società. La pace sia con voi e nei cuori dei tanti operatori pastorali qui presenti e camminano con voi. San Paolo VI ebbe con le vostre comunità a Pomezia nel 1965. Testimone di quell’evento è la statua della Madonna, Regina dei Rom. Dio padre vi ama e vi benedice e anche la Chiesa vi ama vi benedice”, dice subito il Papa ai presenti.

Confidare in Dio

“Voi potete essere testimoni viventi della centralità di queste tre cose: confidare solo in Dio, non attaccarsi ad alcun bene mondano, mostrare una fede esemplare in opere e parole. Non è scontato vivere così. Si impara, accogliendo la benedizione di Dio e lasciando che operi al cambiamento del nostro cuore”, commenta ancora Papa Leone in Aula Paolo VI. “La dignità del lavoro e la dignità della preghiera siano la vostra forza per rompere i muri della diffidenza e della paura. Infine, nel ringraziare il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale e la Fondazione Migrantes per il grande sforzo messo in opera al fine di organizzare un Giubileo così bello, invito voi, operatori pastorali con i Rom, i Sinti e i Camminanti, a portare avanti con rinnovata energia gli obiettivi formulati dal V Congresso Mondiale della Pastorale per gli Zingari. Faccio riferimento in modo particolare a quelli relativi all’educazione e alla formazione professionale, all’attenzione pastorale per la famiglia e la comunità, all’inculturazione della liturgia e della catechesi – inclusa la questione linguistica – e al dialogo ecumenico e interreligioso nel mondo dei Rom, Sinti e Camminanti”, continua il Pontefice nel suo discorso.

Aprire il cuore

Poi un dialogo con domande e risposte a braccio tra giovani Rom e Papa Leone XIV. La prima domanda è “come essere amici di Gesù?”. “Essere amici di Gesù, la stessa domanda aiuta ad aprire il cuore. Essere amico di Gesù comincia con l’essere amico, è importante essere amici di tutti, è bello avere una vera amicizia. Non possiamo essere amici di Gesù senza conoscerlo. Conoscere l’altro e che l’altro conosca me stesso. Il dialogo con Gesù che si ha nella preghiera è un elemento importante. Come giovani bisogna vedere come cercare di essere sempre sinceri. Essere sincero con Gesù significa essere umile. Cercare Gesù anche in comunità, amare Gesù, essere amico di Gesù vuol dire essere amico della Chiesa, cercare anche gli aiuti della Chiesa”, risponde il Pontefice.

Essere promotori di pace

Poi un’altra domanda: “Possiamo crescere in un mondo senza guerre? Possiamo fare qualcosa affinché questo avvenga?” “È importante anche per noi adulti, dobbiamo cercare sempre di essere promotori di pace e costruttori di ponti, la pace è possibile, non è soltanto un sogno. Per vivere in pace vuol dire che anche noi dobbiamo trovare un modo per essere persone di pace, se dobbiamo cambiare il mondo dobbiamo cominciare con noi stessi, nelle famiglie, tra i compagni di studio, capacità di dialogo, rispetto e promuovere i valori che ci aiutano a costruire mondo di pace”, questa la risposta di Papa Leone XIV. “I bambini non sono preoccupati di chi è diverso. Siamo noi già adulti che iniziamo a dire lei è così, questa cultura, questa nazione, questa religione, separazione, giudizi. L’atteggiamento diverso. Cominciare con il rispetto di tutti gli esseri umani. Ogni essere umano è nato con l’immagine di Dio. Rispettare fraternità di tutti e vedremo che anche lì il mondo potrà cambiare”, dice il Papa risponde ad una domanda sul pregiudizio e la diversità. Una domanda, l’ultima, anche in spagnolo e il Papa risponde in spagnolo. Il tema sono i poveri. “Siamo tutti essere umani, ricchi e poveri e amare un povero è amare una persona senza distinzioni. Bisogna fare attenzione ai pregiudizi…rispettare chi è povero, chi sta lontano, rispettare l’uno e l’altro”. Il Papa alla fine ha incoronato la Statua della Madonna Regina dei Rom e dei Sinti.

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