L’Italia è un hotspot climatico falcidiato da una crisi priva di margini di miglioramento

Settembre 30, 2025 - 17:00
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L’Italia è un hotspot climatico falcidiato da una crisi priva di margini di miglioramento

L’autunno è appena cominciato e già l’Italia si è inginocchiata sotto piogge violente che hanno colpito principalmente le regioni del nord e centro. Il Seveso che esonda a Milano allagando e paralizzando per diverse ore interi quartieri della città, Ischia colpita da un violento nubifragio, frane in diverse aree, strade che si trasformano in torrenti, alberi caduti.

“Il Maltempo sferza il Paese”, “ondata di maltempo”. Si fa strada ancora una volta una narrazione che continua a catalogare questi eventi come casuali. Eppure tutto ciò ha un impatto forte per l’Italia e i danni causati generano perdite ingenti, che solo per il 2025 dovrebbero ammontare a 11,9 miliardi di euro, secondo le stime dell’Università di Mannheim che ha utilizzato i dati meteorologici attuali e valori comparativi storici per mostrare quanto le singole regioni dell’Unione europea siano già colpite dalle conseguenze del cambiamento climatico.

Non parliamo di maltempo: parliamo di un Paese che per via delle sue caratteristiche – la posizione geografica al centro del Mediterraneo, l’elevata densità di popolazione e la fragilità strutturale del territorio – sconta particolarmente gli effetti della crisi climatica in corso. 

Italy for climate

L’Italia è riconosciuta come un hotspot climatico, un’area geografica in cui gli effetti del cambiamento climatico si manifestano in maniera particolarmente intensa: come riporta il report “10 Key trend sul clima in Italia” di Italy for Climate, nel 2024 abbiamo registrato +1,52°C rispetto alla media 1991-2020, il valore più alto per il nostro Paese, mentre la media globale si è fermata a +0,65°C. Questo significa che oggi la temperatura media italiana è aumentata di oltre 3°C rispetto al periodo pre-industriale. 

La conseguenza di questo rapido aumento delle temperature? Più di tremilaseicento eventi meteoclimatici estremi soltanto nel 2024 (+228 per cento dal 2018) tra piogge intense (+452 per cento rispetto al 2018), tornado (+76 per cento rispetto al 2018), grandine (+145 per cento dal 2018) e raffiche di vento (+183 per cento dal 2018). Non sono bombe d’acqua improvvise, ma la manifestazione di un’atmosfera che, più calda, contiene più vapore acqueo e lo scarica con violenza crescente.

La vulnerabilità del nostro territorio agli effetti del cambiamento climatico presenta forti differenze da Regione a Regione. I dati del database CIRO restituiscono un quadro complesso: nel 2023, il Friuli-Venezia Giulia è stata la regione maggiormente colpita da eventi estremi, con cinquanta episodi ogni mille chilometri quadrati. Per quanto riguarda invece il rischio idrogeologico, l’Emilia-Romagna si conferma l’area più esposta, con oltre il sessantuno per cento della popolazione a rischio alluvioni.

Anche il consumo di suolo incide su questi fenomeni: la Lombardia registra il peggior dato, con una quota del 12,2 per cento, mentre la Valle d’Aosta si distingue per il miglior risultato, fermandosi al 2,2 per cento.

Il database CIRO fotografa anche la popolazione esposta a rischio di alluvione: un italiano su cinque – oltre dodici milioni di persone – vive in aree potenzialmente allagabili.

Tutto questo mentre proprio in queste ore abbiamo sentito negare ancora una volta l’esistenza del cambiamento climatico. Gli effetti disastrosi a cui siamo esposti li vediamo nelle istantanee che sono susseguite settimana scorsa. 

Gli effetti altrettanto gravi dei picchi di temperatura che abbiamo raggiunto quest’estate, e che hanno causato in Europa più di ventiquattromila decessi, forse li abbiamo già dimenticati. Le conseguenze non sono solo economiche ma impattano direttamente sulle nostre vite. Per questo motivo l’Italia, e ognuno di noi, deve intensificare gli sforzi nel suo impegno per ridurre le emissioni e contrastare con decisione il progresso della crisi climatica.

*Valentina Guerrera è Responsabile Comunicazione di Italy for Climate

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Redazione Redazione Eventi e News