Little Nightmares III Recensione


Non è mai facile trasferire lo sviluppo di un brand videoludico a un nuovo studio. Il videogioco è una forma d'arte molto complessa, contenente tante altre forme d'arte al suo interno. A volte persino cambiare un singolo ingranaggio può andare a rivoluzionare l'intera visione artistica di un gioco.
Little Nightmares III è quindi sicuramente un progetto che era destinato a staccarsi molto dai predecessori, infatti al timone c'è un team completamente nuovo e di "Little Nightmares" rimane l'IP, ma non i creativi. A plasmare il terzo gioco principale della serie non c'è più Tarsier Studio ma Supermassive Games, entrambi studi horror certo, ma famosi per approcci completamente differenti al genere.
Little Nightmares III Recensione
Personalmente, non sono mai stato troppo convinto della scelta di coinvolgere Supermassive nel progetto Little Nightmares III. Dopotutto, lo studio inglese deve la sua fama a Until Dawn, gioco completamente diverso rispetto ai giochi di Tarsier, sia in struttura di gioco che, soprattutto, nel tipo di horror. Supermassive ha sempre optato per una visione artistica dell'horror molto vicina alle produzioni Hollywoodiane del genere, cosa ben visibile sia in Until Dawn sia nei titoli della The Dark Pictures Anthology. Personalmente, non sono un loro fan, trovo abbiano una sensibilità molto superficiale per quanto riguarda l'horror e nel caso di Little Nightmares dovevano dimostrare tanto per quanto mi riguarda. La serie è nata come delle storie molto criptiche, raccontate silenziosamente con dettagli ambientali e poche, precise, cutscene. Uno stile estraneo a Supermassive Games che non solo doveva uscire tanto dalla comfort zone dei vari copia incolla di Until Dawn usciti negli ultimi 10 anni ma anche inserirsi in un mondo dalla storia molto intricata con regole specifiche e misteri già avviati da altri artisti. Eppure, se avete visto il voto, avrete capito come io abbia apprezzato parecchio l'esperienza di Little Nightmares III. Pur non toccando le vette del secondo capitolo e non potendo contare sull'originalità del primo, riesce ad affermarsi come un'esperienza interessante. Non stravolge nulla nella struttura di gioco, soffrendo anzi di alcuni dei difetti storici, ma riesce a dare un nuovo sguardo a Nowhere senza stravolgere il mondo creato da Tarsier. Anzi, si percepisce un'ammirazione per i primi due capitoli e una voglia di arricchirne il contesto, adottando lo stesso strumento narrativo dei criptici indizi ambientali. [caption id="attachment_1107934" align="aligncenter" width="1280"]
Inizio con Diesel
Little Nightmares III è esattamente ciò che i fan della serie si aspetteranno a livello di struttura di gioco e durata. Si tratta di un'esperienza corta e intesa, di circa 5-7 ore spalmata su quattro distinte zone, connesse tra loro tramite degli specchi teletrasporto. La prima di queste zone è probabilmente la meno interessante. Se le meccaniche di Little Nightmares non sono mai state il suo forte e il III non migliora sotto questo punto di vista, l'appeal dei giochi è sempre stato l'art design molto denso e carico di significato, oltre che esteticamente e graficamente eccelso. Nella zona iniziale, non ho trovato molti spunti interessanti. Little Nightmares III ha un comparto grafico incredibile, quindi non è mai stato "brutto" da vedere, ma la città desertica è piuttosto piatta con una singola idea interessante e con belle implicazioni sulla storia di Nowhere, ma poco altro. Fortunatamente, il gioco va solo che migliorando e le tre zone successive, tra cui la terza molto più lunga delle altre, offrono molti scorci memorabili, nemici interessanti e una narrazione silenziosa semplice per quanto riguarda la storia di Low e Alone ma con astute implicazioni sul mondo. [caption id="attachment_1107936" align="aligncenter" width="1280"]
Un co-opn't
Il principale difetto del gioco è a mio parere il coop. Little Nightmares III racconta la storia di Low e Alone, un bambino e una bambina intrappolati a Nowhere e con l'intenzione di scappare tramite degli specchi. I fan dei vecchi giochi sanno che scappare da Nowhere è tecnicamente impossibile, tuttavia viene suggerito in più punti che il momento in cui l'avventura ha luogo precede la caduta definitiva nel mondo distorto. Il podcast "The Sound of Nightmares" è decisamente rilevante e si collega agli eventi del terzo gioco tanto quanto questo si collega ai primi due (meno a Very Little Nightmares, di cui ho trovato giusto un paio di citazioni). Detto questo, l'incipit prevede due giocatori, quindi ha senso farne una campagna cooperativa... almeno superficialmente. A livello di storia, la cooperazione tra Low e Alone è molto ben realizzata. L'uno copre i punti debole dell'altra e viceversa. Il bambino per esempio ha un arco che gli permette di colpire a distanza ma senza fare danni ingenti, la bambina invece ha una chiave inglese enorme con cui può distruggere i muri e dare i colpi di grazia durante i pochi combattimenti del gioco. [caption id="attachment_1107938" align="aligncenter" width="1280"]
Un buon Little Nightmares
Questo atteggiamento però ripaga, perlomeno alla lunga. Little Nightmares III è un ottimo puzzle platform horror e il secondo miglior gioco della serie dietro a Little Nightmares II. Per ottenere questo risultato, Supermassive Games non ha osato molto nel level design né nel puzzle design, preferendo concentrarsi sul ricreare l'appeal basilare della serie in atmosfera e design. Il tutto condito da un evidente amore per la serie che ha cambiato creatori ma ha avuto la fortuna di riuscire a essere adottata da uno studio che tiene al brand. L'art direction è molto fedele a quanto Tarsier Studio ci ha abituati, così come la colonna sonora essenziale, con più spazio dato all'audio design che alle canzoni. Sulle implicazioni di trama, solo il tempo ci dirà se siano un'aggiunta ottima o deleteria, blind e a caldo, mi sembra ci sia stato uno studio di coerenza molto preciso, senza retcon che non fossero già stati introdotti da The Sound of Nightmares. Nonostante la mia preoccupazione iniziale, Little Nightmares III è il miglior gioco di Supermassive Games e un proseguo terrificante per la saga. [caption id="attachment_1107935" align="alignnone" width="1280"]
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