Luca Richeldi, il primario patteggia per abusi su paziente

Undici mesi e dieci giorni, con la sospensione di tre mesi dalla professione medica, l’interdizione per un anno a contrattare con la pubblica amministrazione e quella perpetua dall’effettuare curatela. È la pena concordata con il tribunale di Roma dal professor Luca Richeldi, il primario del Unità Operativa Complessa di Pneumologia e del CEMAR del Policlinico Universitario Agostino Gemelli, accusato di violenza sessuale su una paziente. Il patteggiamento è stato accordato dalla prima sezione penale del tribunale di Roma, che ha indicato anche un percorso di recupero in una struttura di recupero per abusanti. All’esito del programma di recupero la pena verrà dichiarata sospesa.
Difesa professor Richeldi: “Riconosciuta lieve entità del fatto“
“Esprimiamo soddisfazione per questo esito favorevole. Il Tribunale, infatti, nell’accogliere la richiesta di patteggiamento, così come reiterata negli identici termini in cui era stata incomprensibilmente disattesa nella fase dell’udienza preliminare, ha indicato una rosa di strutture tra le quali dovrà essere individuata quella più idonea presso cui svolgere i percorsi di assistenza psicologica previsti dalla legge”. Così l’avvocato Carlo Bonzano difensore del professor Luca Richeldi insieme all’avvocato Tatiana Minciarelli. “L’esito, tutto processuale, prescinde dal merito dei fatti, rispetto ai quali il professor Richeldi si è sempre dichiarato e continua a dichiararsi estraneo; fatti che comunque, anche solo stando alla lettera di un”imputazione rimasta senza riscontro, vengono oggi riconosciuti di lieve entità”, ha aggiunto il legale.”La scelta del patteggiamento, infatti, per un verso, evita il disagio legato alla celebrazione, anche mediatica, di un processo che sarebbe stato gravoso in termini emotivi per tutte le parti; per un altro verso, ridimensiona nella sua portata naturale una vicenda che fin da principio era stata invece fatta oggetto di inappropriate rappresentazioni”, conclude l’avvocato Bonzano.
Parte civile: “Risultato importante, invito donne a denunciare”
“E’ un risultato importante perché tre anni fa è iniziato questo percorso che è stato molto difficile dal punto di vista psicologico e umano e oggi siamo arrivati al fatto che il professor Richeldi ha concordato una condanna”. Lo afferma la donna parte civile nel procedimento che coinvolge il professor Luca Richeldi. “Invito veramente tutte le donne che hanno subito violenza a denunciare sempre, perché comunque nel momento in cui si viene credute poi si arriva a una definizione in qualche modo – aggiunge -, come in questo caso di una condanna. Quindi, andare avanti e non fermarsi davanti a nessuno”. L’avvocato che assiste la vittima che ha denunciato il professore, Ilenia Guerrieri, ha commentato: “Siamo sicuramente curiose di leggere la sentenza di patteggiamento perché è vero che è un accordo sulla pena, ma è sempre una sentenza a una condanna a 11 mesi, con un percorso obbligatorio e una sospensione della pena subordinata a un percorso per sexual abuser”.
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