Lusso sotto pressione, ma gli investitori restano: il 92% dei fondi valuta nuove operazioni

Gli investitori non abbandonano il lusso e la moda, anche se i dazi pesano. “Nonostante un contesto macroeconomico e geopolitico che continua a essere segnato da forte incertezza – spiega Elio Milantoni, Senior Partner M&A di Deloitte Advisory – il comparto del Fashion & Luxury continua ad attrarre l’interesse degli investitori”. Questo è quanto emerge dal report Fashion & Luxury Private Equity and Investors Survey 2025 di Deloitte, secondo cui il 92% dei fondi starebbe valutando nuove operazioni nel settore moda e lusso, seppur con maggiore prudenza rispetto allo scorso anno.
Dopo la spinta al rialzo del post-Covid, dal punto di vista industriale, il lusso ha registrato nel 2024 una lieve flessione: vendite e marginalità sono scese entrambe del 2%, principalmente a causa della debolezza del mercato cinese e delle difficoltà nel settore delle auto di lusso.
Nel 2024, il calo delle vendite del comparto non ha risparmiato le operazioni di M&A, che si sono fermate a 333 deal globali, 25 in meno rispetto all’anno precedente. Il rallentamento ha coinvolto in particolare Nord America ed Europa e ha visto ridursi del 4% il valore medio delle operazioni, attestatosi a circa 260 milioni di euro. La dinamica negativa si è confermata anche nei primi sei mesi del 2025, con 162 operazioni (-14% sullo stesso periodo dell’anno precedente).
Tuttavia, sebbene oggi l’interesse si concentri soprattutto sulla cosmetica e i profumi (25%), il manifatturiero e il retail di abbigliamento e accessori hanno mostrato una certa attrattiva per gli investimenti (rispettivamente 24% e 14%). A far gola, però, sono sempre più le aziende di medie dimensioni, che confermano il già maturato interesse per i “mid-sized deals”, e i settori collaterali al lusso tradizionale come l’hospitality e il food&beverage che assorbono oggi quasi la metà delle risorse (49%), superando di gran lunga la quota destinata ai brand core del settore (23%).
Innovazione e sostenibilità restano al centro delle strategie di investimento. Il focus è l’intelligenza artificiale che entra sempre più nelle dinamiche del lusso, trovando applicazione nella customer experience (28%), nel marketing e nelle vendite (24%) e, in misura minore, nella supply chain (13%). Sul fronte Esg, la moda resta ancora indietro sugli obiettivi. È infatti il comparto cosmetica e profumi a guidare la trasformazione green, mentre a livello geografico, secondo gli esperti, l’Europa resta comunque l’area con il maggior potenziale secondo il 75% degli investitori, davanti al Nord America (23%).
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