Lvmh Métiers d’Art presenta ‘Scars of Light’ di Shu Yonezawa, protagonista della nona Résidence Artistique

Lvmh Métiers d’Art ha presentato i risultati della sua 9° Résidence Artistique, che per la prima volta si è svolta in Giappone. Protagonista dell’edizione, la celebre artista giapponese di anime e arti multimediali Shu Yonezawa, che negli ultimi sei mesi si è immersa nell’universo della lavorazione del denim presso Kuroki, rinomato maestro del denim a Ibara City, nella prefettura di Okayama.
La serie di opere di Yonezawa si intitola “Scars of Light”, di cui un’esposizione ufficiale è prevista a Parigi il prossimo ottobre. Shu Yonezawa lavora tra animazione, arte mediale, pittura e video. Durante la sua residenza, si è immersa a fondo nei processi artigianali di Kuroki: dalla tintura dei filati in indaco alla complessa progettazione delle strutture di tessitura, fino all’uso dei telai a navetta d’epoca. Ha inoltre esplorato l’ambiente locale, traendo ispirazione dalla natura rigogliosa e dall’acqua che caratterizzano l’ecosistema di Ibara – elementi divenuti centrali nel suo approccio creativo.
L’esperienza di Yonezawa ha incluso anche l’osservazione di un allineamento planetario presso l’osservatorio di Bisei Town, oltre a suggestioni trovate nel Mare Interno di Seto e nelle sue meduse. Questi incontri hanno ampliato la sua visione del denim, oltre il semplice ruolo di capo d’abbigliamento, permettendole di esplorare le tecnologie e le narrazioni inscritte nel tessuto stesso.
Presso Kuroki, Yonezawa è rimasta particolarmente colpita dall’evoluzione delle tecniche di ‘distressing’ del denim. Se un tempo le ‘cicatrici’ sul denim testimoniavano l’esperienza vissuta di un individuo, oggi spesso vengono replicate da computer e processi laser, fenomeno che ha trovato profondamente significativo. Facendo riferimento alle riflessioni di Walter Benjamin sulla perdita dell’aura nell’arte riprodotta meccanicamente, Yonezawa ha reinterpretato il denim come un medium “infinitamente riproducibile, eppure sempre capace di presentare nuove superfici”.
Invece di creare jeans come prodotto finito, l’artista li ripensa il tessuto come un universo morbido ma resistente. dove le ‘cicatrici di luce’ diventano esseri viventi. Ogni pezzo invita gli spettatori ad accumulare ricordi ed esperienze personali, coltivando questi segni luminosi come prova vivente dell’esistenza
Riflettendo sulla sua esperienza, Yonezawa ha dichiarato: “In questi sei mesi ho avuto innumerevoli occasioni di vedere cose per la prima volta e di guardarle da prospettive diverse. Esplorare nuovi paesaggi e immergermi nei ritmi della fabbrica di Kuroki è stato al tempo stesso rigenerante e stimolante. Mi sono appassionata all’idea di ‘cicatrice’, ma anche al concetto di ‘voce’: i suoni sovrapposti dei telai a navetta che tessono il denim, l’ambiente, il paesaggio che scorre. Questa esperienza mi ha portata a creare non solo opere utilizzando il denim, ma anche lavori sonori e persino un personaggio, nella ricerca di quale potesse essere la voce stessa di Kuroki. Sono profondamente grata a LVMH Métiers d’Art e a tutte le persone di Kuroki che mi hanno sostenuta durante questa residenza, che mi ha permesso di arricchire la mia anima tanto auanto la mia visione aruistica”.
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