Mediterraneo verso le centrali nucleari galleggianti: Grecia pronta al via

L’idea di portare l’energia nucleare in mare aperto, tramite piattaforme galleggianti progettate per funzionare come piccole centrali, continua a guadagnare attenzione nel Mediterraneo. In Grecia il progetto delle Floating Nuclear Power Plants (FNPP) ha compiuto un passo concreto, diventando oggetto di confronto tra aziende del settore e istituzioni durante un meeting ad Atene che ha riunito figure di primo piano della filiera energetica. Allo stato attuale dei lavori si vuole valutare se questo tipo di infrastruttura possa davvero rispondere alle esigenze di sicurezza energetica delle isole e delle comunità costiere della regione.

Il confronto nella capitale greca ha messo in luce come un simile progetto richieda un’analisi approfondita che vada oltre l’aspetto tecnologico. I partecipanti – tra cui rappresentanti di CORE POWER, ABS Hellas e Athlos Energy – hanno infatti discusso anche delle implicazioni economiche, sociali, normative e ambientali di un’iniziativa che potrebbe cambiare il modo in cui l’energia viene prodotta e distribuita sul mare. Proprio per questo è stato proposto un approccio strutturato basato su un modello PESTLE, utile a mappare in modo sistematico gli impatti potenziali del dispiegamento di reattori nucleari su piattaforme marittime.

Secondo CORE POWER, la Grecia si troverebbe di fronte a una rara opportunità: essere la prima nazione mediterranea a sviluppare una rete di produzione energetica offshore che, oltre a fornire elettricità stabile e a zero emissioni, potrebbe diventare un punto di riferimento regionale. «È l’inizio di un percorso che può rafforzare la sicurezza energetica e garantire nuova disponibilità di energia pulita», ha sottolineato Charlotte Vere, responsabile del mercato per l’azienda.

CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE