Nel deserto, tra cavalli, tende e feste curde


Seconda tappa del Diario dell’Ararat, il racconto di un gruppo di alpinisti varesini verso il monte dell’Arca di Noè
Giorno 2
Oggi comincia la salita.
Prima di partire decidiamo di concederci una doccia. Un lusso che fino a giovedì non ci sarà concesso.
Con un pulmino raggiungiamo i piedi dell’imponente Monte Ararat percorrendo una “strada” tanto panoramica quanto polverosa.
Il paesaggio è surreale. Siamo in un deserto ma di fronte a noi abbiamo una montagna di 5137m.
Caricati i borsoni sui dorsi dei cavalli comincia la nostra avventura.
La salita è abbastanza dolce e ci permette di chiacchierare.
Dopo 4 ore siamo a campo 1 a 3200m dove troviamo ad accoglierci uno staff di cuochi e guide.
Sistemate le nostre cose nelle tende veniamo catturati da un party curdo ad alta quota durante il quale cerchiamo goffamente di seguire i passi giusti.
C’è del potenziale ma per ora resta inespresso.
Nel frattempo sono le sei ed è ora di cena. Qui facciamo così.
Dopo esserci saziati sorge la luna e il party ricomincia sotto un’eclissi mozzafiato. Sono le 8 e 30 ed è ora di andare a nanna nei sacchi a pelo
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