Nestoras (EPIC): “Un anno dopo il rapporto Draghi manca senso di urgenza”

Bruxelles – Un anno dopo il rapporto Draghi per la competitività l’Unione europea non sembra godere di buona salute. Non tanto in termini di riforme, che richiedono tutte del tempo per essere attuate, ma perché “manca il senso di urgenza, e manca il coordinamento sull’attuazione” delle misure che servono per permettere all’Ue di cambiare passo, confida Antonios Nestoras, fondatore e direttore del Consiglio europeo per l’innovazione politica (EPIC), che in Parlamento europeo ha presentato lo speciale ‘Osservatorio Draghi’, piattaforma concepita per misurare lo stato di avanzamento delle misure indicata dall’ex presidente della Bce ed ex premier nel documento affidatogli a fine 2023 per far ripartire l’Ue.
Presentato ufficialmente un anno fa, il 9 settembre 2024, il rapporto Draghi – che Eunews ha integralmente tradotto in italiano – “è un buon rapporto”, ribadisce Nestoras nel corso dell’evento ospitato dal gruppo dei liberali (Renew Europe, RE). “Conosciamo il rapporto nel merito e nella qualità del rapporto, la cosa fondamentale adesso è l’attuazione“, su cui l’Unione europea tutta appare indietro.
Energia, materie prime critiche, digitalizzazione, tecnologie pulite, industria, automotive, trasporti, difesa, spazio e farmaceutica: questi i settori su cui EPIC si sofferma nel suo speciale lavoro di monitoraggio dell’agenda inclusa nel rapporto Draghi. Così emerge che un anno dopo il varo di quello che dovrebbe essere il faro illuminante del mandato della seconda commissione von der Leyen, solo per ciò che riguarda la materie prime critiche l’Ue può vantare risultati incoraggianti: il 35 per cento delle misure previste è già completato, con il capitolo trasporti in seconda posizione con il 26 per cento di obiettivi raggiunti. Difesa e spazio, invece, le nuove priorità, registrano ‘zero’ alla voce ‘misure attuate’. Molto è in corso d’opera, ma niente è concluso.
“I prossimi mesi di presidenza danese (del Consiglio dell’Ue, ndr) dovranno essere a misura delle ambizioni europee”, scandisce Valerie Hayer, presidente del gruppo dei liberali, in quello che risulta un esplicito invito a fare di più. “Il rapporto Draghi è un appello all’azione”, insiste. Le fa eco João Cotrim de Figueiredo, responsabile Economia e trasformazione digitale di RE: “L’economia dell’UE continua a restare indietro e non è stato fatto abbastanza nell’ultimo anno“, critica. “Il rapporto Draghi dovrebbe essere il modello per le attività della Commissione. Dobbiamo agire ora per essere sicuri di rimanere competitivi”.
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