Possibile blocco di fondi, amministrazione Trump ordina alle agenzie federali di prepararsi a licenziamenti di massa

L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ordinato alle agenzie federali di prepararsi a licenziamenti di massa nel caso in cui vengano bloccati i fondi del governo federale a partire dal prossimo primo ottobre, data in cui scadrà la copertura finanziaria attuale. Lo riferisce “Politico”, che ha visionato un memorandum diffuso dall’Ufficio per la gestione e il bilancio (Omb) della Casa Bianca. Il documento stabilisce che le agenzie dovranno considerare il licenziamento dei dipendenti che lavorano a programmi non coperti da altre leggi, come il pacchetto di spesa “One big beautiful bill act” approvato dai repubblicani lo scorso luglio, e che non rispecchiano le priorità del presidente.

Una volta ripristinati i fondi, i piani dovranno essere rivisti per mantenere solo il numero minimo di personale necessario a garantire la continuità legale delle attività. Il provvedimento mostra un atteggiamento diverso dell’amministrazione Trump rispetto a casi precedenti, quando i dipendenti federali erano generalmente posti in congedo temporaneo per poi essere reintegrati al termine dell’emergenza. Il memorandum precisa che i lavoratori potrebbero essere licenziati anche senza essere sospesi dal servizio durante il blocco.

Secondo il testo, eventuali licenziamenti si aggiungerebbero alle riduzioni di organico già in corso nell’ambito del programma gestito quest’anno dal cosiddetto dipartimento per l’Efficienza governativa (Doge), inizialmente guidato da Elon Musk, che aveva offerto incentivi ai dipendenti federali per lasciare volontariamente l’incarico entro il 30 settembre. Alcune agenzie hanno successivamente tentato di riassumere personale, lamentando difficoltà operative a causa dei tagli. L’Omb ha sottolineato che la legge di bilancio approvata dai repubblicani la scorsa estate garantisce risorse per molte priorità dell’amministrazione Trump, come la difesa e il controllo delle frontiere, mentre i programmi privi di nuovi fondi obbligatori “sopporteranno il peso del blocco” delle attività governative. Lo scontro politico tra repubblicani e democratici resta irrisolto a pochi giorni dalla scadenza dell’anno fiscale.

La maggioranza repubblicana in Congresso ha proposto una proroga della spesa pubblica fino al 21 novembre attraverso una risoluzione che manterrebbe i livelli di finanziamento attuali e stanzierebbe fondi aggiuntivi per la sicurezza, dopo l’uccisione dell’attivista conservatore Charlie Kirk. I democratici hanno invece presentato un piano alternativo che finanzierebbe il governo federale fino al 31 ottobre, includendo misure sulla sanità. Entrambe le proposte sono state respinte la scorsa settimana dal Senato, che tornerà a votare lunedì 29 settembre sul testo repubblicano.

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