Rabbit R1 prova il rilancio con rabbitOS 2, ma i dubbi restano
Il Rabbit R1, presentato come il primo dispositivo dedicato interamente all’AI, torna a far parlare di sé grazie al nuovo aggiornamento del sistema operativo rabbitOS 2. L’azienda ha puntato molto su questo restyling software, spernado così di recuperare la fiducia persa dopo un lancio accolto da grande entusiasmo ma rapidamente seguito da critiche per le prestazioni deludenti. La domanda che resta aperta, però, è se un aggiornamento software sia sufficiente a salvare un prodotto che fatica a dimostrare la propria utilità rispetto a smartphone e smartwatch già in commercio.
La novità più evidente di rabbitOS 2 è l’introduzione di un’interfaccia a schede, che manda in pensione il sistema basato quasi esclusivamente sui comandi vocali. Ora gli utenti possono scorrere tra diverse “carte” per accedere a funzioni come la fotocamera o gli strumenti di traduzione. Una scelta che sembra riconoscere i limiti della versione originale, rivelatasi troppo macchinosa per un utilizzo quotidiano.
the old r1 is dead. introducing a totally new experience with rabbitOS 2 + creations.
we realized there was a gap between our early vision and the actual experience we delivered. so we overhauled everything.
0:00 flashback
0:14 facing the facts
2:18 the revamp: rabbitOS 2… pic.twitter.com/xOtyJ6UilbCLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE
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