Regionali, Salvini: ‘Il 2025 sarà l’anno del Ponte sullo Stretto, costi quel che costi’

«Abbiamo ora aperti in Calabria, dall’alto cosentino alla provincia di Reggio, 22 miliardi di euro di lavori pubblici». Dal palco di Lamezia Terme, il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini rivendica una dote senza precedenti su strade, autostrade, ferrovie e edilizia residenziale. «Mai nessun governo, mai nessun ministro nella storia della Repubblica ha investito 22 miliardi in Calabria», sottolinea, parlando a sostegno del candidato del centrodestra alle regionali Roberto Occhiuto.
Ponte sullo Stretto, «cantieri al via nel 2025»
Focus inevitabile sul Ponte sullo Stretto. Salvini fissa una road map: «Entro i primi di novembre aspettiamo l’ok della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale; i soldi ci sono, il progetto c’è, le imprese sono pronte». L’obiettivo dichiarato è di far ricordare «l’anno del Signore 2025» come l’avvio dei cantieri dell’opera che collegherebbe Calabria e Sicilia, «e non ci fermeranno, costi quel che costi».
Il passaggio giudiziario: «l’11 dicembre in Cassazione»
Nel suo intervento, il vicepremier torna anche sul procedimento legato al caso Open Arms. «Ho saputo in queste ore che l’11 dicembre la sinistra mi manda a processo in Cassazione», dice, collocando la data «tre giorni dopo l’Immacolata» e «quattordici giorni prima del Natale». Due, per lui, gli scenari: «Confermano l’assoluzione perché non ho commesso reato: ho difeso i confini e l’onore del mio Paese. Oppure cancellano 268 pagine di assoluzione e mi rimandano a processo dove rischio sei anni di carcere». In ogni caso, promette, «tornerò lo stesso a Lamezia a festeggiare perché ho difeso il mio Paese e non è reato».
Il contesto politico
L’iniziativa di Lamezia Terme si inserisce nella campagna per le regionali, con Salvini che accredita il pacchetto di cantieri come volano per occupazione e modernizzazione. Dalle grandi arterie alle ferrovie, fino al Ponte sullo Stretto, il messaggio è quello di un’accelerazione sulle infrastrutture come marchio dell’azione di governo, mentre sul fronte giudiziario il leader leghista mantiene un registro combattivo, legando la sua difesa alla narrazione della tutela dei confini nazionali.
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