Roma, rapina e stupro ai danni di una 19enne a Tor Tre Teste: tre fermi

Novembre 25, 2025 - 14:30
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Roma, rapina e stupro ai danni di una 19enne a Tor Tre Teste: tre fermi

Tre giovani sono stati fermati dalla Squadra Mobile di Roma per rapina e stupro ai danni di una ragazza di 19 anni nei pressi del parco di Tor Tre Teste a Roma. La giovane si era appartata con un ragazzo 25enne in via del Pergolato, nel quartiere Alessandrino, quando sarebbe stata aggredita da alcuni giovani di origine marocchina, poco più che ventenni. Dopo aver infranto il finestrino dell’auto, i tre avrebbero rapinato la coppia e trascinato fuori la ragazza, che sarebbe violentata da uno di loro. L’intervento tempestivo di una guardia giurata, che ha assistito alla scena e ha subito avvertito la polizia, ha evitato conseguenze ancora più gravi. L’aggressione è avvenuta il 25 ottobre, ma la notizia non era stata finora resa nota, nonostante si sia verificata in un’area pubblica. Poco dopo i fatti, gli agenti della IV sezione della Squadra Mobile di Roma hanno individuato e fermato i presunti responsabili, soliti frequentare la zona del Quarticciolo. Le indagini proseguono per accertare se lo stesso gruppo sia coinvolto in altre rapine commesse con modalità simili nella stessa area. I tre sono ora indagati per rapina in concorso e violenza sessuale di gruppo.

Ricercati altri complici

La polizia ritiene che i tre non abbiano agito da soli ed è alla ricerca di altri due componenti del gruppo che avrebbe partecipato alla rapina e alla violenza sessuale. Le indagini vengono seguite dalla Squadra Mobile di Roma coordinata dalla procura della Repubblica della Capitale. Le attività di indagine che hanno portato all’identificazione e al fermo dei tre presunti responsabili si sono sviluppate su due fronti: il primo riguarda il riconoscimento dei tre sospettati da parte delle vittime attraverso un album fotografico mostrato dalla polizia: le vittime avrebbero identificato tutti e tre i soggetti, e la ragazza avrebbe indicato uno di loro come presunto autore della violenza sessuale. Il secondo fronte è invece quello degli accertamenti sul Dna, che hanno confermato la presenza del materiale genetico dei tre indagati all’interno dell’automobile. Non è stata però riscontrata corrispondenza tra il DNA dell’uomo indicato come autore dello stupro e il liquido seminale trovato sul corpo della vittima. Due dei sospettati sono stati rintracciati dai “falchi” della Squadra Mobile nel quartiere Quarticciolo di Roma, l’altro è stato trovato a Verona. I tre giovani sono ora in carcere in esecuzione del decreto di fermo emesso dal pubblico ministero. Le indagini proseguono e i telefoni cellulari degli indagati sono stati sequestrati per ulteriori accertamenti.

Il racconto della vittima

La vittima dello stupro, subito dopo il fatto, è stata trasportata intorno alle 3:30 di notte al policlinico Casilino, dove ha raccontato prima ai medici e poi alla polizia che, dopo essere stata minacciata da uno dei cinque malviventi, è stata costretta a seguirlo fuori dall’automobile in un luogo poco lontano, nel parco, dove si sono trovati da soli ed in assenza di testimoni. “A questo punto” – si legge nel referto medico – la vittima ha riferito “che la stessa persona non nota l’ha obbligata a un rapporto sessuale non consenziente” completo e senza il preservativo. I tre indagati, subito dopo il fermo, si sono difesi affermando che la violenza sessuale alla ragazza sarebbe stata commessa da un quarto componente di nazionalità tunisina.

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Redazione Redazione Eventi e News