Sabato della settimana della III Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
ALL’INGRESSO
Questi discepoli fedeli di Cristo
sono giunti alla palma del martirio,
morendo per il Signore.
I santi nella fede conquistarono regni,
operarono la giustizia,
conseguirono i beni promessi.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, creatore e salvezza di tutte le genti, che hai chiamato a far parte dell’unico popolo di adozione i figli della terra coreana e hai fecondato il germe della fede cattolica con il sangue dei santi martiri Andrea [Kim], Paolo [Chong] e compagni, rinnova i prodigi del tuo Spirito e concedi anche a noi, per il loro esempio e la loro intercessione, di perseverare fino alla morte nella via dei tuoi comandamenti.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA Dt 12, 29 – 13, 1
Lettura del libro del Deuteronomio
In quei giorni. Mosè disse: «Quando il Signore, tuo Dio, avrà distrutto davanti a te le nazioni di cui tu stai per prendere possesso, quando le avrai conquistate e ti sarai stanziato nella loro terra, guàrdati bene dal lasciarti ingannare seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dal cercare i loro dèi, dicendo: “Come servivano i loro dèi queste nazioni? Voglio fare così anch’io”. Non ti comporterai in tal modo riguardo al Signore, tuo Dio; perché esse facevano per i loro dèi ciò che è abominevole per il Signore e ciò che egli detesta: bruciavano nel fuoco perfino i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dèi. Osserverete per metterlo in pratica tutto ciò che vi comando: non vi aggiungerai nulla e nulla vi toglierai».
SALMO Sal 96 (97)
Il Signore regna: esulti la terra.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. R
Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra. R
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. R
EPISTOLA Rm 1, 18-25
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
VANGELO Mt 12, 15b-28
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Molti seguirono il Signore Gesù ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: «Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le nazioni». In quel tempo fu portato a Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni». Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio».
DOPO IL VANGELO
Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio,
e non le vincerà nessun tormento.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono oppressioni,
la loro speranza è piena di immortalità.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Donaci, o Dio, la gioia di vedere esaudite le nostre preghiere: rendici desiderosi e capaci di collaborare all’edificazione della tua Chiesa con la stessa costanza nella fede dei santi martiri coreani, che veneriamo e invochiamo nella memoria della loro gloriosa passione.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
Guarda con bontà, Dio onnipotente, l’offerta del tuo popolo e, per l’intercessione dei gloriosi martiri coreani, trasforma anche noi in sacrificio a te gradito per la redenzione del mondo.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, e celebrare le meraviglie da te compiute nei martiri Andrea, Paolo e compagni. Prima di fondare l’universo per la tua gloria eterna, tu li predestinasti a manifestare agli uomini il tuo amore che salva. Su questi tuoi santi effondesti in tale misura lo Spirito che superarono la fragilità della carne e affrontarono con serena fortezza la morte. Uniti a questi tuoi servi beati e a tutte le creature felici del cielo, eleviamo a te, o Padre, unico Dio con il Figlio e con lo Spirito Santo, l’inno della lode perenne: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Ecco i vincitori, gli amici di Dio,
che sprezzando i comandi dei tiranni
meritarono il premio eterno e ora, coronati,
ricevono la palma della vittoria.
Hanno lavato le loro vesti nel Sangue dell’Agnello
e lo seguono dovunque egli vada.
ALLA COMUNIONE
Rallegratevi, martiri di Cristo,
rallegratevi ed esultate
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
DOPO LA COMUNIONE
O Dio, nostro Padre, che ci hai nutrito con il pane dei forti nel ricordo dei martiri Andrea, Paolo e compagni, donaci di aderire con lo stesso ardore a Cristo tuo Figlio, per cooperare nella Chiesa alla salvezza di tutti gli uomini.
Per Cristo nostro Signore. Amen
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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA
della IV domenica dopo il Martirio di san Giovanni il Precursore
VANGELO DELLA RISURREZIONE Gv 20, 11-18
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
ORAZIONE
Dio di misericordia, dona ai tuoi figli, che già si allietano di aver oltrepassato nella grazia pasquale la miseria della debolezza umana, di aderire sempre più, nella fede e nella carità, a Cristo risorto e Signore che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Seguono le letture della liturgia domenicale
Qual è la tua reazione?






