Salute mentale e cervello, serve un’alleanza per la cura della complessità

Ottobre 11, 2025 - 16:00
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Salute mentale e cervello, serve un’alleanza per la cura della complessità

La Società Italiana di Neurologia ribadisce il legame inscindibile tra salute mentale e salute del cervello; In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, appello a un nuovo modello di cura integrato, vicino ai cittadini.

 

 

 

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si è celebrata venerdì 10 ottobre, la Società Italiana di Neurologia (SIN) richiama l’attenzione sulla necessità di un approccio integrato alla salute mentale, sottolineando l’indissolubile connessione tra benessere psichico e salute del cervello.

Un legame che va oltre la dimensione clinica e si inserisce in un’idea più ampia di cura della persona nella sua interezza, che comprende memoria, emozioni, pensiero e relazioni.

“La Società Italiana di Neurologia intende rafforzare un dialogo concreto e costruttivo con le persone, le famiglie e la società, promuovendo una maggiore consapevolezza sull’importanza della salute del cervello e del benessere mentale – afferma il Professor Alessandro Padovani, Presidente della SINLa salute del cervello e quella mentale rappresentano due aspetti di un’unica realtà, che richiede ascolto, attenzione e risposte coordinate e integrate.”

In Italia, milioni di persone convivono con patologie neurologiche complesse – come le demenze, la Sclerosi Multipla, l’epilessia, la Malattia di Parkinson – che comportano conseguenze non solo motorie o cognitive, ma anche profonde implicazioni psicologiche, relazionali e sociali.

Per la SIN, è fondamentale superare l’attuale frammentazione dell’assistenza, che vede neurologia, psichiatria e servizi sociali agire su binari paralleli, senza un’integrazione reale.

Solo una rete coordinata e multidisciplinare, in grado di unire ospedale, territorio e comunità, può rispondere in modo efficace alla complessità dei bisogni delle persone con fragilità neurologiche e mentali.

“Il nostro compito – sottolinea Padovani – è prenderci cura della complessità, ovvero non limitarsi alla malattia, ma accompagnare ogni persona lungo un percorso che tenga conto della propria storia, relazioni, vulnerabilità. Costruire reti che uniscano ospedale, territorio e comunità non è un’opzione, ma una necessità. Occorre promuovere dignità, equità e prossimità in ogni fase del percorso di cura, con servizi accessibili, continui e umanizzati. La Neurologia – continua Padovani – si pone accanto ai cittadini non solo con la scienza e l’innovazione, ma con la responsabilità di ascoltare, comprendere e dare voce a chi affronta condizioni di vulnerabilità neurologica e psicologica, spesso invisibili e stigmatizzate.”

Il principio “One Brain – One Health”, al centro dell’approccio sostenuto dalla SIN, afferma che proteggere la salute del cervello significa prendersi cura della salute globale della persona, riconoscendone l’unicità, la dignità e i diritti.

Una visione che esige un salto culturale: dalla cura del sintomo alla presa in carico della persona, dalla diagnosi alla costruzione di relazioni terapeutiche durature, basate sulla fiducia e sulla vicinanza.

In questa Giornata Mondiale, la SIN rinnova il proprio impegno a essere presente nei luoghi della cura, della ricerca e dell’ascolto, per promuovere un modello di salute mentale integrato e inclusivo, in grado di contrastare lo stigma, favorire l’accesso alle cure e restituire centralità alla persona in ogni fase della vita.

 

 

 

 

 

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