Siena, arrestato 15enne per terrorismo: sul cellulare minacce in nome della jihad

Ottobre 8, 2025 - 06:30
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Siena, arrestato 15enne per terrorismo: sul cellulare minacce in nome della jihad

Un ragazzo tunisino di 15 anni, residente nella provincia di Siena, è stato arrestato con le accuse di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e porto di armi o oggetti atti ad offendere e collocato in comunità su disposizione del gip del tribunale per i Minorenni di Firenze. L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita questa mattina, martedì, dalla Digos di Firenze e dai carabinieri di Montepulciano (Siena). Arriva al termine di un’indagine partita nel dicembre 2024, quando il giovane fu rintracciato dai militari dopo un allontanamento da casa. In quella circostanza il minorenne vagava nella periferia di Montepulciano e durante il controllo i carabinieri lo trovarono in possesso di un coltello a scatto e notarono che manifestava simpatie per il terrorismo islamico.

Si era radicalizzato attraverso internet

Nel corso dell’indagine, coordinata dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, Roberta Pieri, e dal sostituto procuratore Giuseppina Mione, e affidata alla Digos fiorentina, sezione Antiterrorismo internazionale, è emerso che il ragazzo si era avvicinato a contenuti jihadisti attraverso internet, effettuando numerose ricerche su temi legati alla guerra santa, sulla costruzione di ordigni artigianali, sui tipi di armi e persino su come raggiungere la Siria. Una radicalizzazione rapida, alimentata da attività di indottrinamento online condotte tramite piattaforme di messaggistica cifrata. Secondo gli inquirenti, il ragazzo sarebbe arrivato a prestare un vero e proprio giuramento di fedeltà a un’organizzazione estremista descritta dal suo “adescatore” come “un gruppo di musulmani provenienti da tutto il mondo che mira a sostenere i nostri fratelli oppressi in Palestina, Siria e persino i fratelli uiguri in Cina”. Per dimostrare la sua adesione, avrebbe iniziato anche a reclutare altri, inviando lui stesso – nel novembre 2024 – il testo del giuramento da copiare e inviare indietro, come prova di affiliazione. Nel telefono sequestrato al quindicenne sono stati trovati video in cui il ragazzo appare travisato da un passamontagna, mentre pronuncia minacce di gravi violenze contro i “miscredenti” in nome di Allah. Un segnale, secondo gli investigatori, del possibile passaggio da una fase ideologica a una operativa. La gip Maria Serena Favilli ha disposto il collocamento in comunità, ritenendo il giovane “a rischio di reiterazione di reati della stessa specie” e sottolineando come la radicalizzazione sia avvenuta in una fase molto delicata della crescita personale. Le indagini proseguono per chiarire la rete di contatti del ragazzo e verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone anche sul territorio nazionale.

La soddisfazione dell’Anfp

L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia “esprime piena soddisfazione per la brillante operazione condotta dalla DIGOS di Firenze e dai Carabinieri di Montepulciano, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, che ha portato all’arresto di un quindicenne tunisino residente nel Senese, accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale. Il caso conferma l’importanza del lavoro costante e silenzioso nel contrasto alla radicalizzazione jihadista, anche nelle sue forme più insidiose che si sviluppano attraverso la rete e colpiscono soggetti giovanissimi”, ha dichiarato in una nota Enzo Letizia, segretario dell’Anfp. “La tempestività e la professionalità dimostrate dagli investigatori hanno consentito di prevenire potenziali atti di violenza e di tutelare la collettività. L’attività investigativa, avviata mesi fa, evidenzia l’efficacia dei reparti specializzati dell’antiterrorismo, capaci di intercettare per tempo i segnali di radicalizzazione e di trasformarli in interventi di prevenzione concreta. L’Associazione rinnova la propria gratitudine ai funzionari e agli operatori impegnati quotidianamente nella tutela della sicurezza nazionale e ribadisce l’importanza di continuare a investire in formazione, risorse tecnologiche e cooperazione internazionale per contrastare la propaganda jihadista online e le attività di adescamento dei minori“, ha concluso.

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Redazione Redazione Eventi e News