Tutto esaurito al teatro Modena per il concerto dei bambini palestinesi, Salis: “Ogni figlio e un nostro figlio”


Genova. Grande risposta di pubblico al teatro Modena di Sampierdarena per il concerto del coro Anwaj, un ensemble musicale composto da giovanissimi artisti palestinesi provenienti dalle aree di Hebron e Betlemme. Il concerto, diretto da Mathilde Vittu, che lo ha fondato insieme al marito – l’italiano Michele Cantoni – ha commosso e colpito per intensità e professionalità dei componenti gli spettatori del teatro genovese.
Prima dell’entrata in scena la sindaca di Genova Silvia Salis, insieme all’assessore alla Cultura Giacomo Montanari, ha incontrato nel dietro le quinte il coro musicale, esprimendo in inglese alcuni messaggi da parte di tutta la città: “Ogni figlio è un nostro figlio, il cuore di Genova è con Gaza. Qualche giorno fa 50mila persone a Genova hanno manifestato dicendo Palestina Libera e noi vogliamo ribadire anche oggi questo pensiero”.
Il maestro Cantoni ha detto alla sindaca: “A Genova si sta facendo la storia, con la grande mobilitazione partita in questi giorni”. Salis ha risposto: “In queste situazioni bisogna decidere da che parte stare, e Genova si è espressa nettamente, ma tutto il Paese lo sta facendo”. Salis ha poi commentato la notizia dell’attacco alla Global Sumud Flotilla: “La giornata è iniziata con notizie pessime, molto preoccupanti, ho scritto al ministro Tajani per chiedere attenzione e protezione a chi si trova sulle barche e anche per il materiale che stiamo inviando a Gaza, ma questa stessa giornata si chiude con questo coro di bambini a Genova, ed è il modo migliore, credo, per suggellare questo rapporto di sostegno e di incondizionato supporto alla causa”.
“Dalia, Voce d’esilio” con il coro di giovani palestinesi Amwaj ha voluto celebrare la musica come aggregante sociale e veicolo universale di cultura, inclusione e pace. Un concerto in cui si sono fusi brani e canzoni della musica tradizionale e contemporanea palestinese. La Scuola corale Amwaj è stata fondata nel 2015 nel sud della Cisgiordania con l’obiettivo di offrire un’educazione musicale qualitativa e gratuita alle nuove generazioni.
Oggi, 65 bambini, bambine e giovani di età compresa tra i 7 e i 22 anni, ricevono dalle sei alle otto ore di lezioni settimanali che includono canto corale, tecnica vocale, lingue straniere, cultura e formazione musicale, introduzione al pianoforte e alle percussioni, teatro, espressione corporea, yoga e ben altro. Inoltre, cinque giovani adulti seguono attualmente, presso la scuola corale, una formazione professionale (direzione, composizione, arrangiamento, accompagnamento al pianoforte, pedagogia) per diventare a loro volta formatrici e formatori.
Grazie ad un approccio socialmente inclusivo (parità dei sessi, non affiliazione ad alcun contesto sociale, politico o religioso) e al ruolo centrale riservato sia agli scambi culturali che al dialogo interculturale, i giovani membri di Amwaj hanno accesso ad un vasto repertorio musicale (musica occidentale di tutte le epoche, musica tradizionale araba e world music) e a brani regolarmente commissionati da Amwaj a compositori e compositrici di fama. Il coro, accanto ad artisti locali e internazionali in residenza, presenta ogni mese nuovi spettacoli in molteplici località della Cisgiordania. A livello locale e regionale si è esibito anche in Galilea, a Gerusalemme e in Giordania. Le numerose collaborazioni e la dimensione collettiva di apertura all’Altro sono al centro delle missioni pedagogiche, artistiche e umane del coro Amwaj.
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