Ucraina, Orionini: “A Kiev e Leopoli per dare un segno di speranza”

In un’Ucraina piegata dal conflitto, i religiosi orionini portano avanti un’opera di solidarietà che va oltre l’assistenza materiale, trasformandosi in un’autentica testimonianza di speranza. A Kiev e Leopoli, nel cuore della guerra, l’oratorio e la distribuzione di cibo diventano segni concreti della carità cristiana, ispirati allo spirito di Don Orione. Tra bambini sfollati e famiglie in difficoltà, i religiosi offrono non solo pasti caldi, ma anche accoglienza, giochi e momenti di preghiera, rigenerando corpi e anime. Un impegno quotidiano che grida al mondo: anche nel buio della guerra, è possibile coltivare semi di speranza e umanità.
Il racconto
“In un mondo in cui la guerra cerca di annientare la vita, noi a Kiev e Leopoli stiamo piantando semi di speranza”. È quanto raccontano i religiosi orionini in un comunicato diffuso oggi in cui riportano quanto in questo tempo difficile di guerra stanno facendo per il popolo ucraino nello “spirito del loro fondatore Don Orione”. “Il nostro Oratorio e la distribuzione di cibo a Kiev – riferiscono don Moreno e il chierico Nithish – non sono solo attività, ma atti di resistenza e speranza tra i poveri e civili”. Nelle attività a Kiev si mostra l’importanza di nutrire “non solo i corpi, ma soprattutto le anime con la speranza”. L’oratorio nasce e si sviluppa con questo obiettivo. “Abbiamo accolto decina di bambini, offrendo loro un luogo sicuro dove poter essere semplicemente bambini”, fanno sapere i religiosi. “Lontani dai pensieri della guerra, si sono potuti immergere in attività ludiche e creative: giochi, laboratori d’arte, canti, balli e momenti di preghiera”. Ma la crisi ha colpito duramente molte famiglie, rendendo anche il pasto più semplice una sfida. In risposta a questa necessità, gli orionini organizzarono la distribuzione di pasti caldi e pacchi di alimentari per i poveri e gli sfollati. “Ogni pasto donato non era solo cibo – aggiunge Nithish –, ma un segno di speranza e solidarietà, un messaggio che diceva: ‘Non siete soli’”.
I gesti d’amore
“In mezzo alla devastazione della guerra, è impossibile di evitare la sofferenza della guerra, ma in mezzo a queste prove, le azioni di carità a Kiev non sono semplici gesti di assistenza: sono semi di speranza piantati nel terreno arido del dolore”, concludono don Moreno e il chierico Nithish che aggiungono: “L’oratorio e la distribuzione di cibo non solo nutrono corpi affamati, ma rigenerano anime ferite, offrendo momenti di pace, gioia e dignità. In ogni sorriso di un bambino, in ogni “Spasiba” sussurrato con gratitudine, si manifesta la presenza viva della Divina Provvidenza. Ogni gesto d’amore riflette la presenza della Divina Provvidenza, dimostrando che, anche nei tempi più bui, la fede e la solidarietà possono guidare verso un futuro più luminoso e umano”.
Fonte: Agensir
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