VENEZIA82: Il Leone d’Oro è stato vinto da “Father Mother Sister Brother” di Jim Jarmusch, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria a “The Voice of Hind Rajab”, Coppa Volpi a Toni Servillo e Xin Zhilei. Tutti i vincitori

Settembre 7, 2025 - 11:30
 0
VENEZIA82: Il Leone d’Oro è stato vinto da “Father Mother Sister Brother” di Jim Jarmusch, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria a “The Voice of Hind Rajab”, Coppa Volpi a Toni Servillo e Xin Zhilei. Tutti i vincitori

Si è svolta in Sala Grande la cerimonia di chiusura della 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, condotta da Emanuela Fanelli nel corso della quale è stato assegnato il Leone D’Oro a “Father Mother Sister Brother” di Jim Jarmusch.

“Grazie per questo premio. Venezia è la città di Vivaldi, Casanova e Terence Hill, è fantastica. L’arte non deve per forza parlare di politica per essere politica ma l’empatia è uno dei modi per affrontare questo mondo in cui viviamo”, ha affermato il regista.

Il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria è stato assegnato a “The Voice of Hind Rajab (Ṣawt al-Hind Rajab)” di Kaouther Ben Hania: “La voce di Hind continuerà a risuonare fino a quando non sarà fatta giustizia. Crediamo nel potere del cinema, è quello che ci ha portato qui e ci dà il coraggio per raccontare storie che resterebbero sepolte. Dedico il premio alla Mezzaluna Rossa palestinese e a coloro che rischiano la vita per salvare vite a Gaza”.

Il Leone d’argento per la miglior regia è andato a Benny Safdie per il film “The smashing machine”.

Il Premio speciale della Giuria è stato assegnato a “Sotto le nuvole” di Gianfranco Rosi: “Sono salito su questo palco dodici anni fa ed era una grande emozione, così come quella che provo ora. Condivido questo Premio con i quindici documentaristi che erano presenti qui a Venezia, che come me filmano, raccontano e testimoniano le atrocità di questo mondo. Ho passato tre anni tra i Campi Flegrei e il Vesuvio e questo è possibile quando qualcuno ti dà fiducia. Voglio dedicare questo film a tutti i personaggi che ho incontrato in questi tre anni”.

Il Premio per la miglior Osella per la migliore sceneggiatura è andato a Valérie Donzelli e Gilles Marchand per il film À pied d’œuvre (At Work)”.

La Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile è stata vinta da Toni Servillo per la sua interpretazione nel film “La Grazia” di Paolo Sorrentino: “Sono molto felice ed emozionato, ringrazio Paolo perchè questo Presidente della Repubblica è una sua creazione, grazie alla Fremantle, e a questa magnifica giuria. Voglio esprimere la mia ammirazione per chi ha deciso di mettersi in mare per raggiungere la Palestina e portare un segno di umanità in una terra dove quotidianamente la dignità umana è vilipesa”.

La Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile è andata a Xin Zhilei per il film Rì guà zhōng tiān (The Sun Rises on Us All) di Cai Shangjun: “Ringrazio la Mostra del Cinema di Venezia per avermi assegnato questo importante premio, la Giuria e anche mia madre. Mi sembra di essere in un sogno. Una decina di anni fa avevo espresso il desiderio di salire su un palco di un importante concorso di cinema e si è realizzato”.

Il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore emergente è stato vinto da Luna Wedler per Silent Friend (Stille Freundin) di Ildikó Enyedi.

Il Leone del futuro – Premio Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis” è andato a Short Summer, di Nastia Korkia ed è stato consegnato da Mara Venier. Subito dopo Nino D’Angelo ha cantato “Odio e lacrime”, ricordando che “quando si uccidono i bambini si uccide il futuro di tutti noi”.

Il Premio degli Spettatori Armani Beauty è andato a Calle Malaga di Maryam Touzani. Prima dell’annuncio la sala ha tributato una standing ovation a Giorgio Armani.

Nella sezione Orizzonti Benedetta Porcaroli, protagonista di Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli, è stata premiata come miglior attrice: “Ieri ero nell’albergo dove abbiamo girato il film quando ho ricevuto la telefonata e il mio personaggio direbbe che questa non è una coincidenza. Viviamo in un mondo che ci indica modelli irraggiungibili ma con i personaggi di Carolina è diverso. Dedico con tutto il mio amore questo premio agli amici che si trovano sulla Flotilla. C’è un motivo valido per alzarsi la mattina e si chiama umanità”.

Il Premio per il miglior attore è andato a Giacomo Covi, al suo esordio assoluto, per la sua interpretazione in “Un anno di scuola” di Laura Samani: “Sono sopraffatto dalla gioia, vorrei ringraziare la giuria perché questo premio significa molto per me, Laura per aver creduto in me e i miei meravigliosi colleghi Stella Wendick, Pietro Giustolisi e Samuel Volturno”.

Il Premio speciale della giuria è stato assegnato a Harà Watan (Lost land) di Akio Fujimoto, mentre quello per la miglior regia a Songs of Forgotten Trees della regista indiana Anuparna Roy.

Il premio per la miglior sceneggiatura è andato a Hiedra della regista ecuadorena Ana Cristina Barragan che sul palco ha detto “Palestina libera”. Il miglior cortometraggio è Without Kelly di Lovisa Sirén.

Il miglior film della sezione Orizzonti è infine En el camino di David Pablos, che ha vinto anche il Queer Lion Award.

Nella sezione Venezia Classici il premio per il miglior film restaurato è andato a Bashù, il piccolo straniero di Bahram Beyzaie, mentre quello Documentari sul cinema a Mata Hari, di Joe Beshenkovsky e James A. Smith.

Per quanto riguarda Venice Immersive il Premio per la realizzazione è stato vinto da “A long goodbye” di Kate Voet e Victor Maes, il premio della giuria è andato a Less than 5Gr of Saffron di Négar Motevalymeidanshah, mentre il Gran premio della giuria a The Clouds Are Two Thousand Meters Up di Singing Chen.

Il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco ha chiuso la kermesse dando appuntamento al 2 settembre 2026 per l’edizione numero 83: “Questa Mostra ci ha mostrato lo spirito degli abissi ma anche la speranza”, lasciando poi spazio al videomessaggio del cardinale Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa: “Questa guerra deve finire quanto prima, non ha più senso, ma sappiamo che la fine della guerra non segnerà quella del conflitto, dell’ostilità, del dolore. Dobbiamo lavorare, specie noi credenti e tutti coloro che fanno cultura, per creare una narrativa diversa. Io credo sia possibile e mi auguro che anche da Venezia arrivi un contributo con parole e immagini che costruiscano anziché distuggere”.

di Francesca Monti

credit foto La Biennale di Venezia

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia