Acutis e Gesù, indiscrezioni di un’amicizia

Settembre 4, 2025 - 19:00
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Acutis e Gesù, indiscrezioni di un’amicizia
L'Arcivescovo davanti al ritratto di Carlo Acutis nella parrocchia milanese di Santa Maria Segreta (Agenzia Fotogramma) L'Arcivescovo davanti al ritratto di Carlo Acutis nella parrocchia milanese di Santa Maria Segreta (Agenzia Fotogramma)

Carlo
Gesù, Signore e amico della mia vita, io sono stato immensamente felice, io sono ora pienamente felice: canterò in eterno la tua misericordia!
Ho avuto una famiglia meravigliosa, nella vita ho potuto avere tutto quello che desideravo: tu mi sei stato sempre vicino. Nella malattia sono stato assistito con una premura e competenza commoventi. Nella morte ti ho visto faccia a faccia! Canterò in eterno la tua misericordia.

Gesù
Carlo, amico mio, hai imparato da me che sono mite e umile di cuore, sei venuto a me per trovare ristoro. Io ti benedico, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli!
Tu sei nato per essere felice. Molti non sanno, non si ricordano, non credono di essere nati per essere felici, mentre io voglio che la mia gioia sia in tutti i miei fratelli e che la loro gioia sia piena. Per questo ho dato la vita.

Carlo
Sono cresciuto in una famiglia ricca. Sono stato un ragazzo ricco. Ho potuto frequentare scuole di eccellenza, ho potuto viaggiare e visitare posti meravigliosi. Ma Assisi mi è rimasta nel cuore e sono stato a lungo nella terra del poverello, san Francesco. Lui da ricco che era si è fatto povero per amor tuo e di madonna povertà. Per Francesco l’amicizia con te è diventata un bisogno di essere come te, di assomigliarti in tutto, fino a non avere casa e di vivere mendicando.
Pensando a San Francesco e al tuo vangelo mi ha inquietato la tua parola che dice: Quanto è difficile per quelli che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio! Eppure mi hai accolto nel tuo regno! Canterò in eterno la tua misericordia.

Gesù
Chi ha molte ricchezze perde l’anima se ne diventa schiavo. Bisogna dire che la ricchezza è come un paraocchi: molti ragazzi della tua età non si rendono conto di essere ricchi. Sono abituati ad avere tutto quello che vogliono e pensano che sia normale. Si abituano a stare tra di loro e non vedono i poveri. Si abituano all’indifferenza e trovano persino di cattivo gusto che qualcuno chieda qualche cosa. È un grande pericolo la ricchezza che acceca.
C’è speranza per i ricchi? Quello che è impossibile agli uomini, non è impossibile a Dio. Tutto è possibile a Dio. Chi ha molte ricchezze può fare del bene a molti, se si lascia condurre dallo Spirito Santo a condividere, aiutare, a trafficare i suoi talenti perché siano a servizio di molti. Chi sa fare il bene e non lo fa commette peccato. Ma se anche il ragazzo ricco e il ragazzo sano e il ragazzo intelligente e il ragazzo amabile dedica tempo, usa i suoi soldi, semina sorrisi e sente la compassione, allora i poveri che può aiutare lo benedicono. Chi è benedetto dai poveri è gradito a Dio.

Carlo
Così breve è stata la mia vita sulla terra! Non ho combinato un gran che: sono stato forse inutile? Se fossi vissuto a lungo avrei potuto fare molto bene a molte persone. Chi sa? Forse avrei potuto consacrarmi a una missione di carità, forse avrei potuto formare una famiglia di affetti intensi e di amore vero. Forse… La morte prematura ha fatto soffrire molto i miei cari. Perché la malattia, perché l’ingiusta morte?

Gesù
Il Padre mio e Padre vostro non ha orrore della morte e non l’ha voluta, né la tua morte, né la morte di nessuno. Perché questa è la volontà del Padre, che tutti siano salvati.
Ma nessuna vita è inutile. Il valore di una vita non si misura per il numero degli anni, ma per l’intensità dell’amore e la sincerità della fede. La malattia e la morte non vengono da Dio, non sono volontà di Dio: piuttosto il Padre mio manda lo Spirito perché in ogni cosa i figli e le figlie di Dio possano credere e amare. Nella salute o nella malattia, nella giovinezza o nella vecchiaia, nei giorni belli e nei giorni brutti, nelle case povere e nelle case ricche quello che conta è vivere come Gesù, praticare il suo comandamento.

Carlo
Signore Gesù, per breve tempo tu mi hai dato grandi doni. Dicevano di me anche: «Sei un bel ragazzo!». La bellezza attira lo sguardo delle ragazze e dei ragazzi. È bello essere notati, essere cercati. È anche imbarazzante. Non ho avuto esperienza di grandi amori: troppo breve è stata la mia vita. Ho sentito il fascino dell’amicizia semplice, pulita, quella che aiuta a essere migliori e anch’io, per come sono riuscito, ho cercato di essere un amico che aiuta a diventare migliori.
Nel fiore dell’età ho lasciato la vita precaria per entrare nel compimento della gloria. Mi piacerebbe però aiutare quelli della mia età a vivere amicizie per diventare migliori.

Gesù
L’amicizia è vera se aiuta sempre a diventare migliori: gli amici si incoraggiano al bene, insieme possono compiere opere buone che ciascuno da solo non avrebbe il coraggio di tentare. Gli amici studiano insieme, pregano insieme, si aiutano a vicenda e si divertono molto. Portano i pesi gli uni degli altri. Questo è il mio comandamento, che i miei amici, i miei fratelli si amino gli uni gli altri come io li amo. È un grande dono l’amicizia bella, libera, operosa, che aiuta e incoraggia ciascuno a vivere la sua vita come vocazione.

Carlo
Sono impressionato dalla mia popolarità. Vedo dappertutto segni di attenzione, accolgo da molti pensieri di ammirazione e preghiere. C’è molta gente che viene nel Santuario della Spogliazione in Assisi dove è custodito il mio corpo. Ci sono molti che intitolano al mio nome strutture per i giovani e mettono nelle cappelle una mia foto. Eppure io non ho combinato niente, ho vissuto poco. Non ho avuto neppure il tempo di “fare il malato”. Come si spiega questa mia popolarità. Servirà a qualche cosa?

Gesù
I santi rendono bella la Chiesa e rendono attraente la via della santità perché diventano strumento dello Spirito Santo: alcuni hanno scritto intere biblioteche, altri poche frasi, alcuni hanno compiuto opere straordinarie, altro hanno vissuto vite ordinarie, alcuni hanno vissuto lunghi anni di lavoro intensissimo, altri sono stati malati per lunghi anni e “non hanno combinato niente”. Ecco, i santi con la loro vita, con le loro parole, con la loro preghiera possono fare molto bene a molti o anche scomparire, confusi nella moltitudine. Tutti edificano la Chiesa. La popolarità e la simpatia che ti circondano sono opera dello Spirito e di te si servirà lo Spirito di Dio per attirare molti alla conversione, all’imitazione, alla intuizione che anche a quindici anni è affascinante e fonte di gioia immensa pregare molto, amare molto, sognare molto.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia