Alliata, scoprire anche a Milano il respiro nascosto di Dio

Settembre 19, 2025 - 01:00
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Alliata, scoprire anche a Milano il respiro nascosto di Dio
Don Paolo Alliata

«Il tema della letteratura è venuto fuori una decina di anni fa, quando sono stato spostato dall’oratorio in una comunità di adulti – spiega don Paolo Alliata, vicario della parrocchia dell’Incoronata, nel centro storico di Milano -. Mentre in oratorio le attività, la predicazione, il racconto delle storie della Bibbia erano settate sui piccoli – racconta il sacerdote a Giovanni Panozzo nel filmato “Dove Dio respira di nascosto” – nella nuova parrocchia in cui ero arrivato si trattava, per me, di trovare un nuovo linguaggio. La domanda fu: “che taglio posso dare alla predicazione, considerando l’estrazione della maggior parte delle persone che vengono a messa in questa parrocchia, al centro di Milano?”».

Così sono nate le “Passeggiate nella letteratura – Dove Dio respira di nascosto”, incontri mensili in cui testi apparentemente lontani dalla fede vengono riletti alla luce delle Scritture. Il prossimo ciclo di appuntamenti inizierà nel mese di novembre 2025. Tutte le registrazioni delle serate degli anni scorsi sono reperibili nel canale YouTube del sacerdote.

«Il giovedì sera, una volta al mese, da ormai dieci anni propongo l’ascolto di pagine scelte di letteratura – prosegue don Paolo- che affido alla lettura di un mio amico attore, e io tra un testo e l’altro faccio degli affondi di natura sapienziale, biblica, evangelica. È qui che Dio respira di nascosto: la letteratura non è religiosa ma comunque emergono accenni di Spirito»

Un progetto pensato per offrire stimoli anche a chi non frequenta più la chiesa da un po’ di tempo ma è comunque in cerca di risposte alle proprie domande. «Mi sono chiesto: “Queste persone avrebbero potuto comprendere il nostro linguaggio abituale, dopo tanti anni di assenza?” – aggiunge il sacerdote -. Questo è stato il motivo per cui ho iniziato a intrecciare, nella predicazione, anche letteratura non religiosa, romanzi o riferimenti al cinema, cercando di raccontare un modo di diventare umani secondo lo spirito di Gesù».

Classe 1971, dopo la laurea in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Milano, don Paolo viene ordinato prete dal cardinale Carlo Maria Martini. Oltre all’incarico parrocchiale è anche responsabile dell’apostolato biblico dell’arcidiocesi ambrosiana. «Per me il prete è uno che ci prova – sostiene don Paolo –, che bussa, che resta in ascolto, che si immerge nella vita cercando di diventare sempre più umano e, nel frattempo, accompagna gli altri ad accettare la vita per quella che è. Intanto lo Spirito del Signore lo sostiene, lo orienta, lo rialza e gli dona pace».

Accanto al ministero pastorale, don Paolo ha scelto di mettere le proprie energie al servizio delle giovani generazioni guidando il Liceo Montini, scuola cattolica paritaria con un modello educativo originale e profondamente inclusivo. Qui non esiste una retta fissa, ma un sistema fondato sulla corresponsabilità: ogni famiglia contribuisce secondo le proprie possibilità.

«Sono molto fortunato – riprende don Paolo – perché a 50 anni ho avuto l’opportunità di diventare rettore del Liceo Montini. Qui ogni famiglia paga una quota sulla base di un impegno condiviso in base al quale chi può versa più di quel che il figlio di per sé costerebbe alla scuola (5.000 euro). In tal modo si crea un circolo virtuoso che consente il pagamento della retta anche a chi diversamente non potrebbe permetterselo. Tutto questo in silenzio, nel segreto, senza nessuno che verifichi. È una grande scommessa, è vero, che però consente di abbattere i muri socioeconomici tra le persone. Anche qui vado in cerca dell’ascolto del respiro di Dio nell’adolescente inquieto, innamorato, appassionato oppure a volte anche molto critico».

La dimensione educativa non si ferma alle aule. Lo scorso giugno, ad esempio, don Paolo ha trascorso alcuni giorni a Chiavenna e Madesimo, in provincia di Sondrio, con un gruppo di studenti del liceo. Si tratta di una delle diverse proposte di volontariato estivo che hanno visto coinvolti i ragazzi anche al Cottolengo di Bogliasco, al quartiere Zen di Palermo e in un orfanotrofio a Sarajevo. In queste occasioni i giovani hanno condiviso esperienze di comunità e attività destinate al bene comune, scoprendo l’importanza di crescere insieme attraverso un impegno solidale.

L’impronta umana di don Paolo non lascia indifferenti: Eliana sottolinea che «non invade mai la tua sfera personale», mentre per Mattia «non appartiene a quella parte giudicante della vita». Ginevra confida che «tutti dovrebbero avere un don Paolo nella propria vita» e Gabriele, che sogna di diventare insegnante, aggiunge «vorrei aiutare i miei studenti come lui aiuta noi».

Lo stile che contraddistingue don Paolo è quello di un prete che cerca l’incontro autentico, che sa ascoltare il cuore delle persone, in particolare dei giovani, con le loro inquietudini, passioni e anche con le loro critiche.

Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. Preti come don Paolo non si rivolgono solo ai più abbandonati ma ad ognuno di noi. Quotidianamente ci fanno spazio, ci offrono il loro tempo, dividono volentieri un pezzo di strada e ascoltano le nostre difficoltà. Si affidano alla generosità delle comunità per essere liberi di servire tutti, senza dover pensare al proprio sostentamento. Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 21 settembre la Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero celebrata nelle parrocchie italiane.

I sacerdoti, oggi più che mai, rappresentano una risorsa fondamentale. Sono annunciatori del Vangelo nella concretezza della vita quotidiana, artigiani di relazioni autentiche, punti di riferimento per famiglie in difficoltà, anziani soli, giovani disorientati o in cerca di lavoro. Con discrezione e tenacia, offrono tempo, energie e ascolto costruendo reti di solidarietà e accompagnando percorsi di fede e rinascita.

«La Giornata Nazionale – spiega il responsabile del Servizio Promozione per il Sostegno Economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – richiama l’attenzione sull’importanza della missione dei sacerdoti, sulla bellezza del loro servizio e sulla corresponsabilità richiesta alla comunità cattolica. È un’opportunità per esprimere gratitudine verso uomini di fede, speranza e prossimità, che ogni giorno offrono la loro vita per il bene delle comunità. Sostenerli non è solo un atto economico, ma un segno concreto di appartenenza e partecipazione ecclesiale».

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