Automated provisioning: il caso Tecnimont nel cloud industriale

Settembre 5, 2025 - 05:00
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Automated provisioning: il caso Tecnimont nel cloud industriale

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Automated provisioning: il caso Tecnimont nel cloud industriale



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Il caso Tecnimont Services con Liquid Reply mostra come l’automazione dei processi di provisioning stia rivoluzionando la gestione dei cantieri industriali globali, riducendo i tempi di deploy da settimane a pochi minuti grazie a Infrastructure as Code

Pubblicato il 3 set 2025



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La capacità di attivare rapidamente infrastrutture digitali complesse è oggi un fattore strategico per le grandi aziende ingegneristiche che operano a livello globale. Ridurre i tempi di deploy significa accelerare l’avvio dei progetti, contenere i costi e garantire continuità operativa nei cantieri sparsi in decine di Paesi. È qui che entra in gioco l’automated provisioning, una delle innovazioni introdotte da Tecnimont Services insieme a Liquid Reply.

Durante il convegno Cloud Transformation: Case Study Presentation Session 2025, Francesco Pisani, Head of Cloud Center of Excellence di Tecnimont Services, ha raccontato come l’azienda sia riuscita a passare da procedure manuali lunghe e complesse a un provisioning quasi istantaneo, grazie a un massiccio lavoro di sviluppo basato su Infrastructure as Code.

Una piattaforma costruita per il multicloud

La trasformazione digitale del gruppo Maire, di cui Tecnimont Services è parte, ha reso necessaria l’adozione di una Cloud Management Platform capace di orchestrare risorse distribuite su più cloud provider e in diversi contesti geografici. La piattaforma scelta come base è stata Morpheus, fortemente customizzata con il supporto di Liquid Reply per andare oltre le tradizionali funzioni IaaS, estendendo la gestione anche ai servizi PaaS e alle applicazioni container-based.

Ma il vero salto qualitativo è arrivato con l’automazione dei processi di provisioning, punto cruciale per garantire la rapidità di esecuzione in progetti che coinvolgono decine di migliaia di operatori e impianti in fase di realizzazione.

IoT4Met: un caso concreto di automated provisioning

Uno degli esempi più significativi riguarda IoT4Met, l’applicazione sviluppata internamente da Tecnimont Services per monitorare i consumi energetici dei cantieri, la gestione degli accessi del personale e la movimentazione dei materiali. Si tratta di una piattaforma complessa, interamente container-based, che richiede un’architettura articolata e difficilmente gestibile con procedure manuali.

Come spiegato da Pisani, l’azienda ha investito nello sviluppo di circa 200.000 righe di Infrastructure as Code, creando blueprint architetturali in grado di replicare automaticamente l’intera applicazione. Grazie a questo approccio, oggi il deploy completo dell’architettura IoT4Met su un singolo tenant cloud richiede appena quattro minuti e mezzo.

Un risultato che segna una differenza netta rispetto ai tempi lunghi e all’errore umano tipici dei processi manuali, con un impatto diretto sulla capacità di avviare i cantieri digitali in tempi record.

L’automazione come leva per governance e sicurezza

L’introduzione dell’automated provisioning non ha avuto solo effetti sulla velocità. La standardizzazione attraverso blueprint ha consentito di incorporare sin dall’inizio regole di policy by design, integrando aspetti di sicurezza e compliance nei processi di creazione dei servizi.

In questo modo, ogni nuova istanza di applicazione o servizio cloud viene attivata con i controlli già inclusi, evitando configurazioni errate o non autorizzate. Un vantaggio che si somma alla possibilità di gestire il provisioning direttamente anche tramite piattaforme di ticketing come ServiceNow, garantendo un tracciamento end-to-end e una governance più trasparente.

Un impatto tangibile sui progetti industriali

La possibilità di replicare infrastrutture digitali complesse in pochi minuti rappresenta un vantaggio competitivo significativo. Ogni progetto avviato in tempi ridotti significa risparmio economico, riduzione del rischio operativo e maggiore rapidità nell’esecuzione di lavori che spesso coinvolgono cantieri su larga scala.

Secondo Pisani, la piattaforma di automated provisioning sviluppata con Liquid Reply ha reso possibile un’accelerazione della trasformazione cloud del gruppo, garantendo efficienza tecnica e valore diretto per il business.

Dall’automazione alla continuità evolutiva

L’esperienza di Tecnimont Services evidenzia come l’automated provisioning sia ormai un pilastro della governance multicloud avanzata. La roadmap prevede ulteriori integrazioni, come l’estensione a nuovi servizi PaaS e il collegamento con sistemi di observability sempre più granulari.

Ma già oggi il caso IoT4Met dimostra concretamente che, con l’approccio giusto, l’automazione non è solo un fattore di efficienza tecnica: è un abilitatore di continuità operativa in contesti industriali globali, dove la velocità di attivazione delle risorse digitali può fare la differenza.

L'articolo Automated provisioning: il caso Tecnimont nel cloud industriale proviene da Innovation Post.

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