Blefaroplastica non chirurgica: provate questo chignon

Siamo costantemente sotto i riflettori. È la natura della società in cui viviamo: tanta apparenza, molta digitalizzazione e, purtroppo, in certi casi, poco contenuto. Dalle star più amate alle creator che sperimentano format nuovi su TikTok, i nostri feed di Instagram sono invasi da selfie, filtri e, diciamolo, standard estetici che non solo ci condizionano, ma cambiano alla velocità della luce. Per questo viene spontaneo pensare alla possibilità di una blefaroplastica non chirurgica.

La chirurgia e i trattamenti di medicina estetica sono strumenti che, se usati con criterio, possono davvero aiutarci a sentirci meglio con noi stessi. E non c’è nulla di male in questo. Il problema, però, arriva quando l’uso si trasforma in abuso: il desiderio di cambiare qualcosa di noi diventa un’ossessione. Un’ossessione per ciò che accade in rete, e che perde significato. In parallelo, però, nascono anche nuovi escamotage creativi per raggiungere l’effetto di trattamenti estetici. Che sia grazie al make-up o ai capelli (sì… anche con acconciature storiche come lo chignon).
L’ultimo esempio? Il blepharoplasty bun. Un’acconciatura che promette, almeno per una serata speciale, lo stesso effetto di una blefaroplastica unita al trattamento del brow lift. Ma di che cosa si tratta esattamente?
Chignon alternativo: cos’è il blepharoplasty bun
Il blepharoplasty bun è uno chignon estremamente tirato che ha conquistato le celebrità e i social per il suo effetto “lifting senza bisturi”. Il termine blepharoplasty in inglese rimanda proprio alla blefaroplastica, un intervento di chirurgia estetica mirato a rimuovere pelle in eccesso dalle palpebre, aprendo e ringiovanendo lo sguardo. Ovviamente, il blepharoplasty bun non richiede interventi chirurgici: i capelli vengono raccolti e tirati in modo deciso e creano l’illusione ottica del lifting.
Si potrebbe trattare di una molto creativa blefaroplastica non chirurgica.

Foto IPA Agency
Blefaroplastica non chirurgica e brow lift
Inoltre, questo chignon prende ispirazione anche dal brow lift, ossia il trattamento che solleva le sopracciglia e che serve a “tirare” lo sguardo verso l’alto, allungandolo e aprendolo (in altre parole: la blefaroplastica agisce direttamente sulle palpebre, il brow lift lavora sulle sopracciglia e sulla parte superiore dell’occhio).
Il blepharoplasty bun riproduce visivamente entrambi i trattamenti: è uno chignon super tirato che è in grado di sollevare i lineamenti come farebbe un intervento combinato di blefaroplastica + brow lift, creando un effetto più allungato e sollevato senza dover ricorrere alla chirurgia.
Le origini dello chignon tirato
Ammettiamolo: lo chignon non è certo una novità. Da secoli viene utilizzato in versioni più o meno rigorose, basti pensare alle ballerine di danza classica – da qui il successo del ballerina bun – o ai raccolti meno strutturati delle dive della Old Hollywood. Senza dimenticare le pettinature slicked-back provenienti dalla tradizione afro e latina.
Negli ultimi anni, però, questo raccolto super tirato si è diffuso anche nella pop culture. Ariana Grande lo aveva reso parte integrante della sua estetica già dieci anni fa, nel 2015, durante i tour mondiali. Anne Hathaway lo ha sfoggiato sul tappeto rosso, così come Hailey Bieber, Selena Gomez e Lindsay Lohan, che hanno contribuito a renderlo glamour e amatissimo anche su TikTok.
Dunque, da scelta pratica, lo chignon si è evoluto fino a diventare un’acconciatura che simula un effetto che si pensava si potesse raggiungere solo grazie alla chirurgia estetica.
Tutto questo a che pro?
L’obiettivo è chiaro: ricreare l’effetto tensore di un intervento, senza ricorrere alla chirurgia estetica. Tirando i capelli all’indietro, i tratti del volto appaiono ridefiniti, le sopracciglia si sollevano, lo sguardo sembra più aperto. Dunque, forse, non siamo più davanti solo a una semplice acconciatura ma a una sorta di blefaroplastica non chirurgica.

Foto Getty Images
Non si tratta più solo di pettinarsi, ma della volontà di ricercare una versione di sé più giovane, più scolpita, più conforme ai canoni della società di oggi (che poi, chissà chi li ha dettati…). In questo senso il blepharoplasty bun non è soltanto un trend capelli, ma un riflesso del nostro rapporto con l’immagine e con il desiderio di controllo sul tempo che passa. C’è da stupirsi?
Conclusioni sul tema
In una società in cui l’apparenza sta diventando più importante della sostanza, questo non sorprende. Le persone (soprattutto le persone più giovani) non riescono ad accettare l’invecchiamento, e questo, in termini più profondi, può anche essere comprensibile. Ma il problema è la ricerca di soluzioni immediate: non tutti possono o vogliono ricorrere alla chirurgia estetica, quindi il desiderio di ottenere un effetto del genere solo grazie a una pettinatura, fa brillare gli occhi.
Lo chignon tirato o blepharoplasty bun non cambierà di certo chi siamo, però, almeno per il tempo di una serata, riesce a farci apparire diverse. Forse più giovani. Ma ne siamo davvero così sicure?
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